Cortile ex Ospedale Militale Alessandria
Continua la rassegna Goldoni vs Molière con:

"DON GIOVANNI - un POP SHOW anni '80”


Regia e adattamento: Girolamo Lucania

Con: Elisa Ariano, Giulia Cicerale, Vincenzo Di Federico, Mara Scagli

Scene: MARASMA

Costumi: Mara Scagli
Coreografie: Mara Scagli, Giulia Cicerale.
Luci e suoni: Luca Carbone
 "Il Cerchio di Gesso" è una compagnia emergente della scena piemontese, con creazioni e rivisitazioni molto originali che stanno riscuotendo successo soprattutto tra il pubblico dei giovani. In scena l’attrice canellese Elisa Ariano, Giulia Cicerale, Mara Scagli, Vincenzo Di Federico; la regia e  l'adattamento sono di Girolamo Lucania.
Gli stessi artisti della compagnia presentano così lo spettacolo: “Don Giovanni è l’emblema della nostra generazione, figlia degli anni ’80. Il momento storico in cui tutto diventa show: pregi e difetti mischiati, passato e futuro confusi, senza distinzione di genere o classe sociale, dal 1980 in poi tutti siamo diventati parte di un grande, infinito, degenerativo spettacolo. La storia di Don Giovanni è nota: libertino, conquistatore di donne, egli sfida il proprio destino e le regole che gli sono attorno con sfacciata arroganza; comprende che per essere padrone dei suoi piaceri deve fingere d’essere benpensante. Può nascondere la sua dissolutezza con le parole a tutti, ma non a Dio; il quale, sfidato, decide di punire il Don Giovanni, e di relegarlo all’inferno. Il nostro Don Giovanni è quindi uno show, un grande show. I personaggi sono tutti attratti dalla spettacolarizzazione dei propri sentimenti e delle proprie (non) misure. Figure comiche e grottesche che ruotano attorno all’antieroe Don Giovanni sfidandolo in una spettacolarizzazione infinita. Ogni gesto, ogni intenzione è votata allo spettacolo”.
 “L’ambientazione sono gli anni ’80 – aggiungono gli attori de “Il Cerchio di Gesso” -anni in cui il genere, maschile o femminile, è mischiato e confuso. Negli anni ’80 tutto diventa spettacolo, l’immagine delle pubblicità, le icone della musica, la stessa politica, tutto diventa spettacolo. E lo diventa con una forza tale da dover necessariamente cambiare il modo di pensare di tutti. Negli anni ’80 nasce l’eccesso spettacolarizzato: anche il sesso, e la sessualità, sono spettacolari. La propria trasgressione deve diventare spettacolo. Basti pensare a figure come David Bowie, androgino, Freddy Mercury, rock star gay, Madonna, Grace Jones. Il sesso è padrone principale di una generazione spettacolarizzata in cui, però, tutto è talmente eccessivo da non essere ciò che sembra. Tutti i personaggi, i loro gesti e le loro (non) misure sono citazioni di icone anni ’80. Rock star, eroi e antieroi. Musiche e costumi anni ’80, a dare la misura di una spettacolarità preponderante”.