Da una costola della rassegna “Torneremo ancora”,
organizzata dall’Associazione di cultura cinematografica e umanistica La Voce
della Luna di Alessandria in collaborazione con il Cineplex Moderno di Spinetta
Marengo, nasce “Strane creature! - I corsi”, un ciclo di quattro
approfondimenti tematici condotti da critici e saggisti di cinema.
Dai vampiri ai freaks, dagli ultracorpi agli
eccentrici e spesso diabolici esponenti della razza umana, un focus realizzato
da esperti del linguaggio e della storia della settima arte sul concetto di
“strano”, deforme, in apparenza diverso da ciò che noi siamo (o riteniamo di
essere), come in uno specchio deformante che - in realtà - racconta molto di
paure e zone d’ombra che appartengono sia all’individuo che alla società.
Programma
e calendario
Sabato 13
settembre: “Principi e regine della notte: succhiasangue famelici, seduttori e
dannati”
(rel. Sergio
Grega);
Sabato 20
settembre: “Non aprite quella porta! Quando la società fa paura”
(rel. Barbara
Rossi);
Sabato 27
settembre: “Ultracorpi, mutazioni, surrogati: percorsi nel cinema sci-fi e horror”
(rel. Marta
Malatesta);
Sabato 4
ottobre: “Deformità attraenti: Freaks, geeks e altre strane creature”
(rel. Valentino
Saccà).
Orario: dalle ore 15.00 alle ore17.00
Luogo: SOMS Cristo, C.so Acqui 158, Alessandria
Avvio corso con prenotazione. I posti
sono limitati per favorire un miglior lavoro di gruppo.
Prenotazioni: entro sabato 6
settembre 2025, con mail a: lavoce.dellaluna@virgilio.it
1)
Principi e regine della notte: succhiasangue famelici, seduttori e dannati
(a cura di Sergio Grega)
Sono passati
più di due secoli dal romanzo “Il vampiro” di John Polidori (1819) e ancora
oggi i principi e le regine della notte hanno un loro ruolo di rilievo nella
cultura di massa. Famelici, seduttori, dannati, portatori di morte ma anche
indiscutibilmente romantici, i succhiasangue sono stati tra i protagonisti principali
del cinema sin dai tempi del muto e da quel “Nosferatu il vampiro” di Friedrich
Wilhelm Murnau (1922) che proprio in questa stagione ha avuto il suo secondo
remake diretto da Robert Eggers. Dall’elegante “Dracula” interpretato da Bela
Lugosi (1931), che finì col rimanere prigioniero del ruolo del Conte, a “Solo
gli amanti sopravvivono” (2013), variazione d’autore di Jim Jarmusch; dai
vampiri “western” de “Il buio si avvicina” di Kathryn Bigelow (1987) alla
ragazzina non morta di
“Lasciami entrare”
di Tomas Alfredson (2008), un viaggio alla scoperta del rapporto tra il cinema
e una delle figure più contradditorie del folclore popolare. Perché siamo così
affascinati dai vampiri? Che cosa ha spinto registi, non sempre frequentatori
del genere, a occuparsi delle creature della notte? Per quale motivo Pablo
Larraín ha utilizzato la metafora vampiresca per mettere in scena Augusto
Pinochet nel suo “El Conde” (2023)? Nonostante gli anni, il vampiro, fedele
alla sua natura, non invecchia e non passa mai di moda e continua ad essere una
delle “strane creature” più ammalianti. Un percorso a tappe in due ore che
proverà a indagare elementi peculiari, influenze e tendenze di un mito capace
di rinnovarsi e di non perdere mai il suo fulgore (e la sete di sangue).
2) Non aprite quella porta! Quando la società fa
paura
(a cura di Barbara Rossi)
La paura, la
diffidenza, il sospetto verso persone, luoghi, contesti e situazioni che
rappresentano un Altro da noi, un ipotetico Altrove che ci attrae ma in cui non
riusciamo a rispecchiarci, ha attraversato - spesso tramie una matrice
letteraria e di genere - l’intera storia del cinema, sin dai suoi esordi. In questi
casi il “Mostro” o la “Strana creatura” diventano anche emanazioni di una
società in crisi, terrorizzata da sé stessa e dai nuovi fermenti evolutivi e di
possibile trasformazione che la minacciano, insieme ai suoi lati più oscuri e
accuratamente repressi. Da “Il
gabinetto del dottor Caligari” di Robert Wiene" (1919) a “Il carretto
fantasma” di Victor Sjöström (1921), da “Metropolis” (1927) di Fritz Lang a “M -
Il mostro di Düsseldorf” dello stesso Lang (1931), passando attraverso
pellicole di culto del cinema horror contemporaneo, come “Non aprite quella
porta!” e “Poltergeist”, entrambe di Tobe Hooper (1974 e 1982), un intrigante
viaggio cinefilo dentro le nostre paure inconsce più profonde e perturbanti.
3) Ultracorpi, mutazioni, surrogati: percorsi
nel cinema sci-fi e horror
(a cura di Marta Malatesta)
Il
capolavoro di Don Siegel “L'invasione degli ultracorpi” del 1956, tratto dall’omonimo
romanzo di fantascienza di Jack Finney dell'anno precedente, è considerato un’opera
capostipite e generativa, assoluto punto di riferimento per tutto il genere
fantascientifico e horror, oltre che una lucida e potente riflessione
sociologica e politica, non solo contro i meccanismi di spersonalizzazione dell’individuo
sottesi alle grandi ideologie del ‘900, ma anche contro il conformismo della
stessa società borghese americana del dopoguerra. Esploreremo
insieme la grandezza del classico di Siegel e dei vari remake successivi -
soprattutto la versione del 1978, “Terrore dallo spazio profondo” di Philip
Kaufman, con un grande Donald Sutherland - per poi inseguire analogie e
suggestioni attorno al concetto del corpo-replica e del corpo-surrogato nel
cinema di fantascienza ed horror, da “La cosa da un altro mondo” del 1951 a “The
Thing” di John Carpenter del 1982, da “Starman”, sempre di Carpenter del 1984,
alle declinazioni del corpo, dell’ibrido e del doppio in alcune delle opere del
grande maestro del body horror, David Cronenberg.
4) Deformità attraenti: Freaks, geeks e altre
strane creature
(a cura di Valentino Saccà)
Quello della
deformità fisiologica è un tema che ha sempre attratto la curiosità umana
divenendo un campo di studio per l’estetica dell’arte (vedi “Storia della
bruttezza” a cura di Umberto Eco). Ma in origine il tema affonda le radici nel
folclore popolare e nel malsano desiderio di esibire il diverso. Leggende, miti
e romanzi pullulano di figure deformi e sfigurate, oggetti di morbosa curiosità
per circhi e fiere a partire dal XIX secolo fino alla prima metà del XX. Il
cinema, poi, prosegue questa tradizione nel mostrare il corpo deforme come
elemento attrattivo e repulsivo al tempo stesso, ma sviluppando anche una forte
critica al sistema sociale e politico e allo sfruttamento dell’individuo e
della sua immagine. Dal capolavoro di Tod Browning “Freaks” a “Elephant Man” di
David Lynch, passando per l’ossessione erotica di David Cronenberg per la
mutazione della carne e dei suoi organi, un percorso che riflette sul corpo
umano, sulle sue menomazioni e mutazioni, in relazione al cinema e alla società
dello spettacolo.
I relatori
Sergio Grega è Web
Content Writer presso Reputation Manager ed è stato vicepresidente di FIC -
Federazione Italiana Cineforum; dal 2013 al 2020 ha ricoperto la carica di
presidente del Cineforum Marco Pensotti Bruni di Legnano. Laureato in Lettere
presso l’Università degli Studi di Milano, ha conseguito un Master in
Comunicazione e Promozione del Cinema all’Università Cattolica del Sacro Cuore
di Milano. Diverse le collaborazioni con testate online di cinema (“Sentieri
Selvaggi”, “Movieplayer”, “Cinema4stelle” e altre). Da settembre 2017 scrive
per “Madmass”, magazine di cinema, ed è membro del Consiglio di Redazione
(Responsabile Festival Talent). Ha tenuto corsi di cinema e dibattiti su film
in diversi istituti scolastici superiori di Legnano e Busto Arsizio. Ha
collaborato, in qualità di Presidente del Cineforum Marco Pensotti Bruni di
Legnano, al progetto “Videotrolley”, per la promozione della conoscenza e della
comprensione del linguaggio cinematografico attraverso la visione di film in
lingua originale;
Marta
Malatesta, nata a Lodi, vive ed opera a Caravaggio, Bergamo, svolgendo attività di
scrittura e divulgazione cinematografica e letteraria. Ha conseguito nel 2006
la laurea in Storia e Critica del Cinema presso l'Università degli Studi di
Pavia con una tesi sull’opera del regista tedesco Edgar Reitz e la saga
cinematografica di “Heimat”, intervistando ed affiancando il regista nel tour
di “Heimat 3” in Italia in qualità di traduttrice e relatrice. Ha collaborato
con la rivista “Cineforum” e lavora da anni nel settore del marketing e della
comunicazione. Da sempre appassionata e studiosa di cinema e letteratura, cura
e propone a Caravaggio incontri tematici, rassegne e proiezioni;
Barbara
Rossi, media e film educator, critica cinematografica, è presidente
dell’Associazione di cultura cinematografica e umanistica di Alessandria “La
Voce della Luna”. Giornalista pubblicista, già vicepresidente e poi presidente
della FIC (Federazione Italiana Cineforum), ad Alessandria è stata presidente
di giuria del premio Zonta Short Festival, e attualmente è direttrice artistica
del Cinefestival Immersi nelle storie e segretaria della Consulta Pari
Opportunità del Comune. È stata collaboratrice della rivista “Cineforum” e dei
“Diari di Cineclub” e oggi collabora tramite un blog dedicato al cinema con
"Il Piccolo” di Alessandria e con una rubrica sulla settima arte con Radio
PNR di Tortona. Ha collaborato come media educator con la sezione didattica del
Museo del cinema di Torino e con la Cineteca di Bologna. Ha pubblicato diversi
saggi in volumi antologici, l’ultimo (2024) nel quaderno Inland n. 18 della
casa editrice Bietti, dedicato alla Rote Armee Fraktion; nel 2015 è uscito, per
l’editore Le Mani, il volume “Anna Magnani, un’attrice dai mille volti tra Roma
e Hollywood”, ripubblicato nel 2022 in edizione aggiornata; nel 2019, per le
Edizioni Bietti, “Edgar Reitz. Uno sguardo fatto di tempo”, monografia sul
cinema di uno tra i registi più prestigiosi del Nuovo Cinema Tedesco; nel 2021,
per la casa editrice Petite Plaisance, “Recitare il tempo. Le voci della Heimat
di Edgar Reitz”. Nel 2022 ha anche pubblicato, per le edizioni
Intermedia, l’antologia poetica “Paesaggi del tempo” (poesie 1988-2009). È di recente pubblicazione (settembre 2024) per Gremese
“Marcello Mastroianni, il divo gentile”, una biografia dedicata a Marcello
Mastroianni, tradotta anche in francese. Di prossima pubblicazione, sempre per
Gremese, la monografia su “Il cielo sopra Berlino”, capolavoro di Wim Wenders.
Valentino
Saccà è critico cinematografico SNCCI (Sindacato Nazionale Critici
Cinematografici Italiani), studioso di cinema e giornalista pubblicista, ha
scritto per “Film TV”, Bietti, “Fata Morgana”, “Carte di Cinema”, “Ciaocinema”
e “Mediacritica”. Come giornalista ha collaborato per la testata locale “Orvietosì”. Ha pubblicato “Il cinema di Renato Pozzetto” (Foglio
Letterario 2017), “I grandi orvietani” (Intermedia Edizioni 2022), “Solitudini
urbane. Viaggio sentimentale e spettrale nel cinema di Tsai Ming-liang” (20124)
e alcuni saggi all'interno di pubblicazioni collettive dedicate al cinema di
Aldo Lado, Sergio Martino e Sergio Sollima. Sono di recente pubblicazione: (con
Francesco Saverio Marzaduri) “Villaggio globale” un volume monografico su Paolo
Villaggio, edito nel maggio 2025 da Gremese, e il già citato volume sul cinema
di Tsai Ming-liang, per le edizioni Petite Plaisance. Attualmente collabora con le riviste online di settore
“Cinefilia Ritrovata” e “Streamofilia”, con la rassegna estiva ONE - Orvieto
Notti d’Estate e con il CineFestival - Immersi nelle storie di Alessandria. Negli ultimi anni si è dedicato, prevalentemente, allo
studio del cinema popolare italiano, specie la commedia e il comico.
