Il due di ottobre è l'anniversario della chiusura del Teatro Comunale di Alessandria. Noi dipendenti vogliamo ricordare questo a tutti i concittadini perché, nel clima di mortificazione che avvolge la città è troppo facile dimenticare.
Eravamo orgogliosi del nostro luogo di lavoro ma soprattutto eravamo fieri di condividerlo con gli alessandrini e facevamo del nostro meglio per essere gli attenti custodi di un bene di tutti.
L'insensato intervento di rimozione dell'amianto presente nella centrale termica ha azzerato all'improvviso tutto questo.
Teatro chiuso, manifestazioni e spettacoli già prevenduti spostati in altri luoghi, l'attività portata faticosamente avanti nei camerini senza riscaldamento e con computer e mezzi propri e, soprattutto, la consapevolezza del fatto di essere stati esposti alla fibra di amianto.
Questo è stato vissuto da noi nei primi duri mesi durante i quali, tuttavia, non ci sentivamo soli, sostenuti, da mille manifestazioni di partecipazione e comprensione provenienti dal mondo politico, imprenditoriale, culturale cittadino.
E poi, la precedente gestione poco attenta alle spese, ma molto attenta ad ossequiare i voleri di una amministrazione desiderosa di apparire, i fornitori mai pagati, le compagnie mai pagate, i primi colleghi in cassa integrazione, le stagioni portate avanti con caparbietà e opera di quasi-volontariato per mantenere vivo il teatro e, infine, la cassa integrazione per tutti e la paura e il sospetto di essere stati lasciati, tutto sommato, davvero da soli;
questi tre anni sono stati un'altalena sfibrante di illusioni e delusioni.
Da poco tempo la bonifica è ripartita ma il percorso è lungo e la fiammella di speranza che si è accesa non riesce, purtroppo, ad attenuare la cappa di incertezza per il nostro futuro.
La cassa integrazione in deroga sta per finire e, temiamo, non ci permetterà di poter prendere parte alla riapertura del Teatro.
Abbiamo un'esperienza trentennale nel settore cultura e siamo certi di poter essere considerati risorse preziose in questo settore; anzi, siamo certi di poter essere considerati, in generale, risorse preziose da adibire a qualsiasi mansione e in qualsiasi settore poiché abbiamo la necessità, e con noi le nostre famiglie, di poter essere ricollocati nel mondo del lavoro dal quale siamo stati cacciati da circostanze tanto beffarde.
Confidiamo, quindi, nel fatto che i soci della Fondazione TRA, che hanno sempre manifestato e continuano a manifestare attenzione e interesse per il problema, possano farsi carico di noi quindici dipendenti, trovando una soluzione che permetta di traghettarci verso la riapertura del Teatro, restituendoci quella dignità lavorativa che ci è stata sottratta domenica 2 ottobre 2010.
I lavoratori del Teatro Comunale di Alessandria