Nell'ambito della Festa del Pensiero 2016 - La Tregua - giovedì 13 ottobre alle 21.30 presso il Teatro
Comunale (Sala Ferrero), Roberto Vecchioni presenta il suo libro "La
vita che si ama. Storie di felicità", e dialoga di felicità e altre
tregue con Mauro Orlando, filosofo. Intervengono Barbara Rossi e Mimma
Calligaris.
A cura di Associazione La Voce della Luna, in collaborazione con Libreria Fissore, Alessandria.
Ingresso libero.
«Qui sono proprio io», scrive Roberto Vecchioni: e questo è davvero il
suo libro piú intimo, piú autobiografico e urgente. Il libro in cui
l'idea stessa della vita e della felicità, il senso del rotolare dei
giorni, trova forma di racconto.
«Non si è felici nell'imperturbabilità, ma nell'attraversamento del vento e della tempesta».
Perché
i momenti piú belli o piú intensi della nostra esistenza brillano nella
memoria: sono luci che abbiamo dentro e che a un tratto sentiamo il
bisogno di portare fuori. Magari per i nostri figli, e per tutti quelli
che hanno voglia di ascoltare.
È inutile chiedersi cosa sia la
felicità, o come fare a raggiungerla. Lo scrive un padre ai propri figli
nella lettera che apre questo libro: la felicità, spiega, non è una
questione d'istanti, ma una presenza costante, che corre parallela a
noi. Il problema è saperla intravedere, imparando a non farci
abbagliare. Il padre è Roberto Vecchioni. Sono per i suoi figli -
Francesca, Carolina, Arrigo e Edoardo - i racconti che compongono il
volume. Dalle bizzarrie vissute insieme a loro, a episodi comici e
drammatici della sua carriera di insegnante; dagli amori perduti o
ritrovati fino a un ritratto vivo e passionale di suo padre Aldo,
Vecchioni attinge alla propria biografia per costruire un vero e proprio
manuale su come imbrigliare la felicità, senza farla scivolare via
finché non diventa soltanto un ricordo. Ma ci sono anche le canzoni,
scritte in un arco di quasi quarant'anni. Ci sono squarci letterari: un
racconto dalle Mille e una notte, la storia di Paolo e Francesca, il
mito di Orfeo ed Euridice, un frammento di Saffo. Cè l'amata Casa sul
lago, testimone di tanti momenti, alcuni dei quali difficili e persino
spaventosi. Roberto Vecchioni ci conduce in un viaggio personale lungo
quello che chiama «il tempo verticale», uno spazio che tiene uniti tra
loro passato, presente e futuro, dove nulla si perde. D'altronde «la
felicità non è un angolo acuto della vita o un logaritmo incalcolabile o
la quadratura del cerchio: la felicità è la geometria stessa».
Per informazioni: lavoce.dellaluna@virgilio.it; www.voceluna.altervista.org
Associazione La Voce della Luna