mercoledì 13 luglio '11 Marco Paolini e La Macchina del Capo in Cittadella

Dopo la musica di Raphael Gualazzi, la Cittadella di Alessandria ospita Marco Paolini e la sua MACCHINA DEL CAPO, mercoledì 13 luglio (ore 21.30). La macchina del Capo prende vita dagli Album, i racconti teatrali costruiti lungo un arco temporale che va dal 1964 al 1984, nei quali lo stesso gruppo di personaggi cresce passando da uno spettacolo all’altro, in una sorta di romanzo popolare di iniziazione.
Non è un diario, non è un pezzo nostalgico, e nemmeno una memoria d’altri tempi. E’ un lavoro sull’infanzia e sulla primissima adolescenza, tra la famiglia, la colonia e le avventure nel campetto di pallone. È un viaggio che parte dalla casa, micro-universo dal quale osservare il mondo, per avanzare alla scoperta del macro-mondo (del mare, dei compagni di giochi, del sesso visto con gli occhi di un bambino). È il ritratto di un’Italia di periferia, vista su scala ridotta, tra la Pedemontana e il mare. È un lavoro sul desiderio e sulla scoperta, vicino alle atmosfere di Monicelli. I ragazzi protagonisti del racconto sono un po’ come quelli di Amici miei, ma i ragazzini e le zingarate sono forse più innocenti.
“Ho preso le storie più vecchie che ho raccontato. Le ho prese da Adriatico, Tiri in porta, Liberi Tutti, che sono i primi Album, quelli su cui ho imparato questo mestiere che viene dal teatro (ma non è quello dell’attore, così come lo intendiamo di solito), il mestiere di raccontare storie. Negli Album ho imparato a dosare i personaggi e a mescolarli con il filo della storia, a interpretare e narrare insieme. Ho ricombinato le storie vecchie con episodi nuovi che ho cominciato a scrivere nel 2008.Lorenzo Monguzzi (dei Mercanti di Liquore) mi accompagna in questo esercizio”.
Infanzia non protetta da cordoni sanitari di adulti, primo giorno di scuola, campetti di periferia,  viaggi in treno e vacanze avventurose: questo e molto altro ancora in  La macchina del Capo.
“Marco Paolini è un incantatore, l'ultimo bardo delle veglie contadine: la sua parola ti prende, ti trasporta in mondi che credevi perduti nella loro assoluta normalità, ti fa riscoprire la magia del quotidiano (l'odore dei treni, il cremifrutto, l'olio di fegato di merluzzo come ricostituente, la 1100 bicolore, le mele conservate in soffitta...), t'iscrive d'ufficio fra gli adepti di una divinità che i Greci tenevano in grande considerazione, la Memoria.” Corriere della sera, Aldo Grasso.
I testi sono di di Marco Paolini e Michela Signori; musiche originali composte ed eseguite da Lorenzo Monguzzi; Elementi scenici: Antonio Panzuto; Disegno luci: Andrea Violato; Consolle audio: Gabriele Turra; Consolle luci e direzione tecnica: Marco Busetto; Assistenza tecnica: Yurji Pevere, Graziano Pretto; Produzione: Michela Signori per JOLEFILM.

Info: Fondazione Teatro Regionale Alessandrino, Via Savona, 1 – 15121 Alessandria,
tel. 0131 52266;  www.teatroregionalealessandrino.it

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