RIFLESSIONI DA FORUM N. 8 - Domenica 22/02/2009

Sezione: Cronaca

Argomento: Morire da persone libere




Questo è un articolo che, per una volta tanto, accantona i toni leggeri e ironici cui la sottoscritta vi ha abituati. Non possiamo sempre rintanarci nel nostro piccolo angolo di mondo che è Alessandria; e oggi spostiamo la nostra visuale sulla cronaca italiana di questi giorni, per dare un personale contributo al controverso “Caso Eluana Englaro”. Coro di proteste dei lettori: negli ultimi mesi avete già dovuto subire dodici ore al giorno di servizi TG, reportage da cliniche e tribunali, cronache da sit-in pro o contro l’eutanasia. Lo so; ma la riflessione del navigatore Claudio S., nell’intervento sul Forum di Alessandria del 13/11/2008, metteva in luce già allora alcuni punti focali del dibattito politico, giuridico, etico, e di conseguenza mediatico che si sarebbe scatenato dopo appena un mese. Umanamente parlando, la vicenda di un padre che dopo 17 anni di coma della figlia Eluana, ridotta ormai in stato vegetativo e alimentata attraverso strumentazioni ospedaliere, non ha più voluto sperare nel risveglio. E ha cercato di dire basta: suscitando consensi da una parte e indignazione dall’altra.

Oggi, proprio a pochi giorni dalla morte di questa ragazza, proprio quando i riflettori si sono assopiti – ma mai del tutto spenti, ne siamo certi – sulla sua drammatica sorte, ritrovo la discussione di Claudio sul Forum di Alessandria. E rifletto. Il nostro navigatore, passo passo, chiarisce il suo punto di vista sul difficile tema della “dolce morte”; e lo fa con una lucidità e un equilibrio, pur avendo idee molto chiare, che raramente mi è capitato di incontrare in questi ultimi mesi di discutibili e facinorose prese di posizione da parte di politicanti laici e religiosi.

Riassumere le sue argomentazioni, esposte in maniera articolata ma decisa, non è possibile. Né, d’altronde, vuole essere l’intento di questo mio ennesimo intervento dal forum. Vi invito, tuttavia, a leggere e riflettere; tra le mille discussioni, più o meno leggere, a cui ogni giorno partecipiamo dentro e fuori dal blog, vi invito a ritagliarvi uno spazio su un tema che riguarda da vicino noi come soggetti umani, prima di tutto, e poi come soggetti giuridici che hanno facoltà di scegliere.

Non esiste ragione o torto. Esiste la dignità che ognuno di noi può pretendere. Il resto sono speculazioni politiche ed etiche, adatte più a riempire i rotocalchi e i programmi di cosiddetta attualità che a chiarire le nostre idee su ciò che davvero vogliamo. E allora, basta scrivere.

Ora le pareti del forum da cui ho preso spunto per il mio articolo si allargano fino a scomparire. Lo stesso blog si scioglie sullo sfondo nero e sulle immagini delle tante realtà qui discusse. Non posso fare altro che scrutare il cielo, all’aria aperta, e osservare una diversa gradazione di colore, prima sconosciuta. Poi, gli interi confini di questa piccola città scompaiono e resta una pagina bianca, come quella ultima del calviniano “Marcovaldo”. Senza più domande né risposte. Solo un minuscolo tassello, invisibile in un angolo, ad aggiungersi al mistero della storia dell’uomo.

Verrà la morte e avrà i tuoi occhi

questa morte che ci accompagna

dal mattino alla sera, insonne

sorda, come un vecchio rimorso

o un vizio assurdo.

C. Pavese

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