Dialët Lissandrén - dizionario di dialetto Alessandrino-Italiano [ lacabón -- lasàgna ]

Con calma.. senza alcuna fretta .. andiamo avanti con il dizionario…intanto siamo arrivati alla fine della lettera


L
la - ra (art. femm. sing.). la. A seconda del rione, è possibile trovare la differenza tra i due lemmi. Genericamente potremmo identificare la forma ra per chi proviene dal Rione Orti, la per chi proviene dal Centro o dal Cristo.
lacabón (s. m.). dolciume a forma di bastoncino, composto da miele e chiare d'uovo, venduto tradizionamente in occasione della festa di S. Lucia.
làcc (s. m.). latte, quel liquore bianco ed opaco, che si forma nelle mammelle delle femmine dei mammiferi, primo alimento dei loro parti. # fè 'mnì u làcc ai snùgg = annoiare.
laccëtt (s. m..). animella, una delle parti del corpo dell'animale, bianca e di sostanza molle e spugnosa.
laccià (s. f.). siero di latte.
lacciuëtta (s. f.). lattuga, ortaggio a foglie sottili, morbide, liscie o a piccolissime crespe, ora schiette, cioè erette e distese, ora curve e serrate in palla. Mangiasi cruda in insalata.
lacè (v. tr.). mungere.
ladén (agg.[latinus = facilis?]). scorrevole, sciolto. # ladén 'd män = manesco.
làder (agg. e s. m.). ladro.
lam (agg.). rilassato, rallentato, non stringente.
lambìc (s. m.). sputo, sputacchio.
lambrìs (s. m.). lombrico, verme rossigno che nasce dalla terra.
lamissé (s. m.). gomitolo, filo ravvolto su di sè in forma di palla a maggior comodo di servirsene per far la calza e cucire.
lampré (s. m.). lampreda, pesce di mare.
landò (s.m.) carrozza coperta a quattro ruote.
lanssó (s. m.). lenzuolo, que' due ampi panni lini fra i quali si giace nel letto.
lantèrna (s. f.). lanterna. * Dim. lanternén = lanterna cieca.
lantìgia (s. f.). lenticchia, legume minuto, liscio, di forma circolare, schiacciata, leggermente convessa nelle due facce. * Il plur. lantìgi indica norm. le efelidi.
lapabró (agg spesso sost.). leccapiatti, uomo dappoco. Fig. manrovescio.
lapè (v. tr.). leccare.
lapén (s. m. [dal franc. lapin]). coniglio selvatico (mentre cunì è quello domestico). * Per ant. lapén è il collo di pelliccia di poco valore (di coniglio, appunto, nobilitato nel nome) che le donne del popolo portavano, quando vestivano elegante, allacciato sul davanti del cappotto con le due zampine incrociate.
làpis (s. m. [ovviam. dal lat. lapis]). matita, corpo naturale o artificiale di color vario, per lo più piombino, incassato ordinariamente in cilindretti di legno, a uso di tirar linee sulla carta, orizzontali, per andar dritto nello scrivere, ovvero verticali, per segnare limiti di margini, divisioni di colonne e simili.
lapón (agg. spesso sost.). leccata. Fig. ghiottone, che appalesa bramosia grandissima nel mangiar buoni bocconi, desideroso soltanto di soddisfare al vizio della gola.
lardaróra-lardaróla (s. f.). tagliere, pezzo d'asse grossa, spianata e liscia su cui il cuoco trita o taglia carne, erbe od altro.
lasàgna-lazàgna (s. f.). lasagna, tipo di pasta. * Accr. pegg. lasagnón = scimunito, sciocco; persona che si lamenta continuamente * lazagni dar gób = agnolotti.



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