lunedì 27 ottobre: “FILM E DOCUMENTARI, come scrivere la storia con le immagini” - Claudio Braggio - Alessandria

conferenza dello sceneggiatore Claudio Braggio al museo etnografico "C'era una volta" piazza della Gambarina, 1 in Alessandria

lunedì 27 ottobre 2008 alle ore 17,30

L'iniziativa è inserita nel programma di incontri curato dalla Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali

Il cinema propone una visione della storia (tratto dal saggio "Scrivere cinema low-budget in Alessandria" di Claudio Braggio – in corso di pubblicazione, Opificio delle Arti)

La diffusione del linguaggio audiovisivo reca con sé l'illusione che questo sia intuitivo e quindi alla portata di tutti.

Contribuisce a generare memoria su un'epoca e crea l'immaginario collettivo.

La selezione del materiale è l'impresa ardua dello storico, che può operare soltanto sulla scorta di competenze e conoscenze tecniche, tenendo sempre in debito conto il carattere sintetico delle informazioni trasmesse dai fotogrammi o dai frame.

L'opera cinematografica è una autorappresentazione avvalorata dalla logica narrativa e realizzata da un gruppo costituito da professionalità che godono di margini di autonomia.

Il regista coordina le energie collettive orientando l'interpretazione, perciò il prodotto cinematografico non può essere considerato fonte oggettiva.

Tuttavia, incrociato con altre fonti può senz'altro offrire informazioni su come gli eventi e le idee sono stati letti, anche inconsapevolmente.

Il prodotto cinematografico ha un suo presente anche quando racconta eventi pressoché contemporanei alla storia rappresentata.

Ogni scena trasmette informazioni preziose per lo studio del costume e della mentalità dell'epoca che lo ha prodotto, in relazione alla collocazione geografica ed all'intenzionalità politica.

Per complessità tecnica e alto costo (lo è anche il prodotto low-budget in relazione alle altre forme di produzione culturale), il cinema è il media più facilmente soggetto a subire costrizioni, compromessi, influenze e pressioni anche di carattere sociale.

Trae in inganno l'apparente libertà dei prodotti amatoriali e dilettantistici che sembrano offrire freschezza e verità, mentre sono ripiegati sull'accettazione dei luoghi comuni correnti essendo realizzati da analfabeti multimediali.

Si va facilmente dalla pretenziosità artistica di molti cortometraggi alla ripetitività di avvenimenti a torto ritenuti unici come gite, vacanze, matrimoni, cresime, comunioni (e purtroppo sono rari i funerali, dove invece la rappresentazione del dolore ha valore autentico).

Tuttavia, se lo storico resiste alla noia che questo tipo di prodotto può trovare nei frammenti elementi utili per la ricerca.

Anzi, questi elementi rimarrebbero egualmente utili perché inalterati nel passaggio di collazione con riferimento ad avvenimenti, periodi storici, argomenti.

Le antologie di frammenti sono in questo caso raccolte di fonti primarie ordinate in modo da consentire un'agevole un'indagine sulla realtà, pur tenendo in debito conto il contesto in cui è stato rinvenuto ogni singolo frammento.

D'altra parte la sua decontestualizzazione consente di ricollocarlo in un'altra narrazione come preziosa informazione per l'elaborazione di un percorso di ricerca.

La manipolazione c'è sempre e la correttezza sta nel dichiarare le intenzioni piuttosto che stare a discutere del metodo o del percorso.

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