Domenica 27 maggio: Il Segreto Di Esma - "Cinema Mon Amour" A Casale Monferrato

Da: zonastampa2@yahoogroups punto com
Per conto di Assoc. Serydarth

Domenica 27 maggio, ore 21.15, via del Carmine 8, Casale Monferrato, per la rassegna "Cinema Mon Amour", proiezione del commovente film, consigliato da Amnesty International:

Il segreto di Esma
(Grbavica)
Un film di Jasmila Zbanic. Con Mirjana Karanovic
, Luna Mijovic, Leon Lucev .

Genere Drammatico http://www.mymovies.it/film/drammatici/, colore, 90 minuti. Produzione Bosnia-Herzegovina 2006 
Locandina Il segreto di Esma 
 

Una donna e sua figlia lottano per la loro vita, nel terribile scenario della guerra dei Balcani. Esordio nel lungometraggio di Jasmila Zbanic, autrice di numerosi cortometraggi e documentari.

Sarajevo, anno 2006. Le dolorose ferite della lunga guerra jugoslava, degli assedi serbo-bosniaci sono ancora tangibili e visibili, nel tessuto urbano e nell'animo delle persone. Esma, bosniaca, lavora come cameriera in un fumoso e losco club; vive con l'adolescente, irrequieta, adorata e irrispettosa figlia Sara. Chi sia il padre di Sara è l'angoscioso e torturante segreto di Esma. Quando alla fine la donna riuscirà a rivelarlo alla figlia, e a parlarne lei stessa, sul volto di entrambe sboccerà una nuova serenità e una complicità d'amore totale.
Lungometraggio d'esordio della documentarista bosniaca Jasmila Zbanic, il film è infatti una pellicola tutta al femminile, nella sensibilità, nello sguardo attento al cuore, alla gestualità, alle problematiche delle donne reduci da quella guerra che ne ha inesorabilmente determinato il percorso di vita: ed è proprio nell'unione, nella forza dell'amicizia, della complicità, dell'aiuto tra donne che il cammino verso la guarigione si rende obiettivo possibile. Sebbene ogni tanto indugi eccessivamente sul sentimentalismo, con primi piani insistenti e dialoghi che lasciano troppo poco al non detto, la macchina da presa della regista riesce bene a disegnare una situazione interiore drammatica, un grigio squallore architettonico, un dolore e una povertà diffusi in un'intera città. Un affresco totale che, sebbene abbia nella vicenda di Esma il suo centro focale, riesce anche a dipingere, con il giusto ritmo e lo spazio adeguato, i contorni che la delimitano: e così si vedono i nuovi ricchi malavitosi, le prostitute che arrivano per allietare i soldati ancora presenti, i palazzi ancora sigillati, i bambini che possono trovare pistole con cui giocare. Grande capacità della regista è l'alternanza di ritmo e montaggio, in un perfetto equilibrio tra quotidianità e scene dal forte impatto emotivo, in una saggia miscela tra interrogativi ancora aperti e capitoli che si riescono a chiudere. Un piccolo grande film, che inizia a raccontare un un pezzo di Storia che ancora la cinematografia non osa molto toccare.

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