Con calma.. senza alcuna fretta .. andiamo avanti con il dizionario…
C
ciav1 (s. f.). chiave, che serve per aprire la serratura della porta.
ciav2 (s. f.). catena. Così per similitudine dell'effetto prodotto, dalle vere catene, chiamasi una spranga di ferro che unisce due muraglie e le tiene salde, mediante un lungo paletto (punsón) conficcato e imbiettato in ciascuno dei due occhi o maglie, con che termina ciascuna estremità della catena. Le catene sono incastrate particolarmente nelle fiancate degli archi e delle volte.
ciavè (v. tr. volg.). avere rapporti sessuali (ma l'espressione ha sempre un sottotesto spregiativo).
cìbàto (agg.) ottimo, situazione ottimale. Fig. l'è 'n cibato = è una pacchia.
cicatriz (s. f.). cicatrice.
cicc-lachè (v. tr.). agitare, pastrocchiare.
cicién (s. m. scherz). carne bollita.
ciciénbujÏ (agg. [da cicién bujÏ = carne bollita]). dicesi di uomo gracile, mancante di robustezza.
cicinén (s. m.). piccola quantità. # in cicinén 'd pän = un minuzzolo di pane.
cición (s.m.) succhiotto.
ciciuì (agg.). smilzo, ossuto, mingherlino. * Per ant. il fante di picche nel gioco omonimo, che consiste appunto nel distribuire ai giocatori tutte le carte del mazzo meno i tre fanti di cuori, quadri e fiori, in modo che i giocatori accoppino e scartino via via tutte le carte, meno quell'ultima: chi se la trova in mano a gioco esaurito paga pegno.
cichè1 (v. intr.). tabaccare, fiutare o masticare tabacco.
cichè2 (v. tr.). ciccare, sbagliare grossolanamente un bersaglio (reale o metaforico).
cichè3 (v. intr.). perdere la pazienza, indispettirsi.
cichëtt (s. m.). bicchierino. * Fig. rimbrotto.
Cichén (n.pr.m.) Francesco
Cichìna (n, pr, f.) Francesca
cichìna (s. f.). figura barbina.
ciculatè (s. m.). cioccolataio. # l'è ra figüra du ciculatè = far figura barbina (pare allusione alla figura fatta da Vittorio Emanuele II al suo rientro a Torino, quando dovette farsi prestar la carrozza di gala -appunto- da un noto fabbricante di cioccolata).
ciflada (s. f.). fischiata. * Fig. Pubblica presa in giro, di solito eseguita inseguendo il malcapitato per la strada e fischiandogli dietro.
ciflè (v. tr. e intr.). fisciare; fischiettare.
cÏmbali [éssi an] (espr. idiom [dal lat. eccl. in cymbalis ]). essere alticcio, brillo per troppo vino bevuto.
cimè (v. intr.). gemere, trasudare, dicesi di recipiente da cui stilla il liquido che contiene.
cimentè (v. tr.). provocare, stuzzicare.
cimpè (v. tr. e intr.). sbevazzare.
cinclén (s.m.) piccolo uccello
ciò (s. m.). chiodo.
ciòca - ciùca (s. f.). ebbrezza, ubriacatura. # piè 'na ciùca = ubriacarsi.
ciòma (s. f.). chioma.
cionción (s. m.). pungolo.
cioncionè - ciunciunè (v. tr.). stimolare violentemente colla mano chiusa o con bastone appuntato per far camminare.
ciónta (agg. indecl. anche sost.). stupendo,centrato, giusto in senso figurato. # che ciónta! = che meraviglia!.
ciòrnia (s. f. volg.). vulva, organo sessuale femminile. * Fig. prostituta.
ciòsp (agg.). cieco, miope.
ciòspa (s. f.). sigaretta.
cìpja (s.m.) pesce, scherzosamente cipij per indicare piedi particolarmente abbondanti.
ciréza>sirésa (s.f.) ciliegia
ciribicòcula (s. f. scherz.). testa. # ui gira ra ciribicúcula = gli gira la testa.
cirigà (s. f.). chierica, tonsura, tosatura circolare dei capelli che si fa sulla sommità del capo ai chierici, ai preti ed ai frati.
cirighén (s. m.dim.). chierichetto. * Fig. Uova in padella, dette anche uova affrittellate, chiamansi quelle che son fatte cuocere in padella con olio, burro o strutto, con andar ragunando, ripiegando e a dir cosÏ rimboccando la chiara sopra il tuorlo, sÏ che questo ne rimanga interamente coperto, e l'uovo intero ridotto a forma di frittella.
cirimèla (s. f.). lippa, gioco da ragazzi che consiste nell'alzar da terra -con un colpo di bastone- un altro pezzo di bastone preventivamente affusolato sulla punta, e colpirlo prima che ricada. Anche donna di facili costumi.
Dialët Lissandrén – Premessa: clicca qui (premessa di Piero Archenti)