Puntoacapo Editrice, Novi Ligure


Cristina Buzzi, Animali & animali, puntoacapo Editrice, pp. 96, € 11,00

Animali & animali, della scrittrice monzese Cristina Buzzi, è un volume di fiabe sui generis: nella migliore tradizione “classica” del genere, l’Autrice costruisce storie originalissime, in cui la “morale” sorge spontanea e parla di noi, del nostro rapporto con gli animali (spesso vittime di una crudeltà immotivata quanto stupida) e con il mondo. Sono fiabe più per adolescenti che per bambini, quindi, con un pubblico ideale attorno ai 12 anni: proprio l’età in cui deve consolidarsi l’amore per la vita e il rispetto per essa. Impossibile non commuoversi – dando qualche esempio - per il pinguino imperatore sperduto nei climi troppo caldi dell’Africa, o per l’amicizia improbabile fra il corvo Crack e il gatto King, per la gattina abbandonata Lucky e per il cincillà Lalla, salvato da una fine atroce.


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CHIEDO I CERCHI di Valeria Serofilli PuntoaCapo editrice, 2008
Nelle liriche di questo libro Valeria Serofilli porta avanti il discorso intrapreso fin dall’inizio della sua esplorazione dell'universo poetico, ed è ancora l’impronta luziana a costituire un punto di riferimento, una traiettoria, una direzione, come già accadeva nel precedente Nel senso del verso, (libro con audiolibro, ed. ETS, Pisa 2006).
Anche nei testi di Chiedo i cerchi (alcuni dei quali comparsi in Nel senso del verso – Nuovo volume, opera vincitrice dell’edizione 2008 del Premio Gaetano Cingari) sono presenti citazioni luziane dirette, nello specifico tratte da Su fondamenti invisibili , ma si rileva nitida la presenza e l’influsso dell’autore fiorentino anche nell'eco di certe cadenze, ritmi, scansioni. Sussiste inoltre, come si rileva dalla poesia che dà il titolo alla raccolta, e specificamente dai versi “A te parola non chiedo sillabe/ che squadrino ogni lato (…) A te parola chiedo i cerchi/ del sasso nello stagno che genera onde di pensiero”, un solido richiamo montaliano, quasi un’eco di quel pregnante “Non chiedermi la parola” che costituisce la base e il grado zero, la possente espressione dell’inesprimibile, racchiusa in “Ossi di seppia”. Ma qui la Serofilli ribalta tale poetica della negatività con un’asserzione decisa e feconda di valori costruttivi.
Come già accadeva nella produzione precedente dell’autrice, ci sono in questo volume anche componimenti che si muovono in modo del tutto autonomo, e in qualche caso perfino controcorrente rispetto a tali orientamente e a tali ascendenze. Nella sez. Omaggi, inoltre, il panorama si allarga, come se la poesia dell’autrice reclamasse a sé, ai propri temi ispiratori e alla propria gamma di suoni e stilemi, rotte diverse, varie, affini e parallele a diversi stati d’animo e al mutare dei tempi e dei toni, anche interiori, che si collocano alla base dell’atto del creare. Si allaccia quindi la Serofilli, tramite un dialogo ideale, ad altri autori a lei particolarmente cari che avverte vicini per affinità elettive.
Ci sono inoltre alcune poesie particolari, in cui un’ironia diretta, a tratti tagliente, si sposa ad un ritmo consono a tale briosa e acuta osservazione. E’ notevole la distanza apparente tra queste specifiche liriche ed altre, molto più classiche nel tono e nella scansione, tipiche dell’autrice. Tuttavia tale dicotomia, seppure evidente, non stride, non risulta inappropriata. Seppure con forme e strumenti diversi, è coerente e riconoscibile l’intento di indagare sui misteri dell’esperienza e della vita, la gioia, il dolore, la bellezza e la minaccia dell’assurdo. L'autrice, sempre mossa da nuovi incontri letterari e nuovi stimoli, sembra ora cercare spazi espressivi altri, più ampi; come un musicista che, tramite nuovi influssi, ampia la propria gamma senza mai rinnegare il proprio mondo, gli accordi interiori che costituiscono la sua essenza artistica ed umana.





Marco Porta, Puttanate magistrali, Puntoacapo Editrice, pp. 80, € 10,00
Puttanate magistrali è una svelta e divertente raccolta di racconti brevi. L’alessadrino Marco Porta, insegnante al giro di boa del quarant’anni, racconta sul filo della memoria gli anni della gioventù, segnatamente quelli passati alle Scuole Magistrali. Il piglio goliardico bene nasconde una venatura di malinconia nel passare in rassegna fatti, aneddoti, ma soprattutto personaggi di quelli che, per chiunque, sono probabilmente gli anni più intensi e formativi ma anche divertenti e irresponsabili.
Il lettore non potrà non immedesimarsi nel protagonista, come non potrà non andare con la memoria ai propri ricordi, probabilmente non dissimili.
È un esordio maturo, quello di Marco Porta, che ci consegna un narratore scanzonato e anarchico.
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Nota di lettura di Ivano Mugnaini
a "In Duomo" di Andrea Salvini, Puntoacapo, 2008


In questo suo secondo romanzo Salvini si conferma abile e attento osservatore: fa muovere l'occhio del suo disincantato alter ego Franco con carrellate hitchcockiane dai panorami ai dettagli, cogliendo ombre e riflessi, gli spazi stranianti dei cortili cittadini e le sagome affilate dei coltelli nascosti dietro i cliché stritolanti della burocrazia. Un mélange del tutto singolare tra un'impostazione narrativa classica, e, dal canto opposto, una moderna frammentazione delle trame e dei destini, specchio delle angosce sociali e mentali e delle beffe del caso, o, per dirla con Shakespeare, delle vicissitudini che affliggono il "merito onesto disconosciuto".
Sospesa tra Dickens e Kafka, la prosa di Salvini fa luce sui soprusi operati da figure mediocri che si trovano ad avere in mano poteri ottenuti per vie traverse, e, più in generale, senza indulgere in vane lamentazioni, ci offre la visione interna del meccanismo cieco che schiaccia speranze, prospettive e amori in una sorta di tragicomico Processo.
La SSIS, Scuola di Specializzazione post laurea, è il luogo d'inizio di queste vicissitudini. E' la prosecuzione ideale dell'Università, eppure è un mondo nuovo, un luogo in cui appare ancora viva l'illusione che il mondo possa ancora profumare di cartelle, di gomme da cancellare e dei quaderni a quadretti descritti nell'epigrafe del romanzo tramite i versi di Valeria Serofilli, poetessa amica e compagna di studi di Salvini. Ma quel mondo idialliaco è lontano. Franco è costretto, episodio dopo episodio, a prendere atto che la SSIS rappresenta l'atto preparatorio e insieme l'incontro non più procrastinabile con la vita vera, la fine di un'amata Arcadia. Tuttavia, tramite la perspicacia e la salda volontà di rendersi refrattario a facili compromessi, Franco supera gli ostacoli che lo separano dal traguardo della propria indipendenza, o, almeno, della propria integrità, la capacità di pensiero autonomo,
La prosa di Salvini si conferma in questo suo nuovo romanzo incisiva e accattivante. Asseconda l'urgenza di ogni lettore di andare oltre la patina esteriore delle cose per sondare ragioni e follie, gesti sensati e gabbie dell'assurdo. Il tutto senza mai scordare l'impulso primo e fondamentale di ogni narrazione: raccontare una storia che, parlando delle eventi e dei mutamenti di un singolo uomo, parli della vita di ciascun uomo.

Luca Vicari, Triade, pp. 384, puntoacapo Editrice, Novi Ligure 2008, € 30,00 (settembre, narrativa). ISBN 978-88-96020-11-1

Anteprima:

Randy cammina silenzioso lungo il corridoio in pietre di una prigione, illuminato solo da qualche torcia appesa al muro, inseguendo un piccolo uomo che vuole liberare un potente criminale. L’evasione avviene sotto i suoi occhi e questo è il momento di correre dalle guardie per dare l’allarme, ma qualcosa di imprevisto accade; mentre sta correndo, Randy cade, si volta per osservare l’evasore che, estratta una falce, la alza, la fa sibilare nell’aria e… Il ragazzo si sveglia nel proprio letto, completamente coperto di sudore; scruta l’ambiente circostante per tranquillizzarsi, e poi apre la finestra, dalla quale entra un’aria frizzante che lo libera dalla paura. Qualche istante dopo nonna Felicia, la tutrice di Randy da quando i genitori sono morti (ormai sedici anni prima), bussa alla porta e fa scendere il giovane per la colazione. Dopo aver mangiato, una breve lezione e poi entrambi escono per le vie di MagCity. Ben presto si separano e Randy incontra i suoi due migliori amici, Jack e Kate (anch’essi orfani e cresciuti da due parenti, Hope e Joy). Il loro incontro però dura solo poche ore: le tre tutrici li raggiungono spaventate e li scortano alle rispettive case, senza dare tempo a domande o spiegazioni.
‘In soffitta troverai uno specchio, vedi di pulirlo per bene!’ gli ordina la nonna, una volta a casa. Lo specchio è grande, la cornice finemente lavorata con immagini tratte dalle leggende delle popolazioni che abitavano la pianura dove ora sorge la città; in alto, porta le parole ‘Sol Luna Sidera, Tres Potentiae contra Malum, Sol Luna Sidera, Iuncti vincent’.
Quella sera i suoi due amici e le due tutrici arrivano a casa del ragazzo. Mentre osservano lo specchio in soffitta, i tre giovani sono vittime di una strana illusione: due occhi luminosi sembrano aleggiare alle loro spalle, ma, voltandosi, non ne trovano traccia. Ridendo scendono al piano inferiore per ascoltare la conversazione delle tre parenti, e qui scoprono che la loro non era stata un’illusione: i due occhi luminosi appartengono ad un elfo, che ora è davanti a loro.
Nella sala da pranzo di Randy si trova il più variegato gruppo mai visto: tre donne, tre ragazzi e una creatura mitica. Una breve spiegazione, poi l’elfo scompare. Felicia, Hope e Jay devono molte spiegazioni ai ragazzi.
‘Esiste un’altra dimensione, un altro pianeta, Manta, dove gli abitanti possiedono poteri magici’
Non c’è altro tempo. I ragazzi devono fuggire perché in pericolo: Set, il servo più fedele di un certo Lupe, li vuole uccidere ed è arrivato alla casa. Devono trovare un portale, che li potrà condurre sani e salvi su Manta, e cercare un uomo di nome Temistocles. Felicia osserva il nipote, che capisce tutto: lo specchio, pulito quel pomeriggio, è il portale!


Inizia così un’avventura ricca di colpi di scena, scritta da un giovanissimo esordiente. I protagonisti affronteranno provi e scontri sempre più difficili, fino a scoprire la propria vera identità e a sconfiggere definitivamente il male.


IN PUBBLICAZIONE A SETTEMBRE

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