Venerdì 5 maggio 2017, ore 17
L'ALTRA MUSICA
Musica del tempo che fu, fra storia e reinvenzione
Gianni Coscia, fisarmonica
Studenti dei corsi jazz e di sax
Introduzione a cura di Franco Castelli
Auditorium Pittaluga - via Parma 1 AL
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Programma: http://www.conservatoriovivaldi.it/wp-content/uploads/Laltra-musica-concerto-05-05-17.pdf
Affidato alla fisarmonica di Gianni Coscia e a studenti e studentesse dei corsi jazz e sassofono del “Vivaldi”, il quarto e ultimo incontro de L’altra musica. Ciclo di concerti per incontrare musiche delle tradizioni etniche e popolari.
In programma un percorso che, a partire da brani di Coscia nati dalla rivisitazione di musiche popolari di tradizioni a noi vicine, sfocerà nella proposta della loro rilettura nata dall’incontro dell’illustre jazzista con giovani musicisti del Conservatorio. L’incontro sarà introdotto da Tanghesi dello stesso Gianni Coscia, versione di Claudio Lugo per quartetto di sassofoni, e da una conversazione di Franco Castelli, direttore del Centro di cultura popolare “G. Ferraro” dell’Isral (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea di Alessandria) e noto studioso delle tradizioni popolari del Piemonte. Sulla base delle sue esperienze di ricerca sul campo, iniziate ormai cinquant’anni fa, Castelli fornirà un affresco sulle tradizioni musicali nel Piemonte contadino, e in particolare su quel repertorio di notevole spessore e valore che ha accompagnato, tra Otto e Novecento, la vita dei nostri nonni, in pianura e in collina, tra musica bandistica e balli di festa, tra feste dei coscritti e Carnevali e sagre di paese con l'immancabile “ballo a palchetto”.
Un repertorio glorioso ma quasi dimenticato di “musica a orecchio”, cui Gianni Coscia si è ispirato con brani di sua composizione come Tributo a Frumento e la Mazurka alterata (Migliavacca), in album ormai storici come L'altra fisarmonica, La briscola, e Radici, in compagnia di Gianluigi Trovesi.
Il ciclo, che ha preso il titolo da un importante testo di Roberto Leydi, si è composto di quattro incontri pensati come occasione per avvicinare culture musicali ‘altre’ rispetto a quella occidentale colta, e si è collegato a “L’altra musica a scuola”, corso di formazione in servizio per docenti di scuola primaria e secondaria organizzato dal Dipartimento di Didattica della musica del Conservatorio.