DAZIBAO CIRCOLO CULTURALE
C.so Alessandria, 141 15057 TORTONA (AL)
INGRESSO SENZA TESSERA ARCI
PERCHE' LO FACCIAMO?
Prima di tutto perché più tardi è troppo tardi. Abbiamo suonato in giro nell'antichità degli ottanta e dei primi novanta, e poi ci siamo chiusi in una "cantina" a suonare bisettimanalmente con lo spirito col quale solitamente si gioca a calcetto o a brisca in cinque, dandoci per vecchi e per perennemente, e piacevolmente, dilettanti.
Poi ci siamo guardati in faccia e, come per illuminazione divina, ci siamo resi conto che il treno non sarebbe ripassato più dalle nostre parti, e che se c'era ancora la possibilità di fare qualcosa per il pubblico (e per noi) era il momento di farlo. E poi lo facciamo per lui. Per il Boss. Perché è facile fare gli onesti quando non si ha successo, quando si è veri o presunti artisti "di culto". Ma molto più difficile è essere onesti quando si ha un successo planetario paragonabile a quello di Bruce Springsteen. Insomma: lo facciamo per ammirazione e come atto d'amore. Perché ogni volta che esce un disco del Boss siamo sicuri che non ascolteremo banalità e che ci verrà regalato tanto bel materiale su cui lavorare. Perché siamo sicuri che non ce lo ritroveremo a duettare con la Pausini. Siamo sicuri che le battaglie che sposa sono quelle in cui crede. E le sue canzoni non ce le ritroveremo mai a pubblicizzare merendine o mutande. Perché dal vivo dà tutto. Sempre. Così come, nel nostro piccolo cerchiamo di fare noi. E perché è il terreno comune di tutti noi del gruppo, amicissimi nella vita, compagni di bevute e mangiate oltreché di note. Fuori un millimetro dal Boss l'accordo salta: chi omaggerebbe i cantautori, chi il rock duro, chi si sposterebbe verso il jazz o il blues elettrico. Il Boss ha saputo soddisfare tutti con la sua arte e la sua onestà. E questa è già una prova che quest'omino italoamericano sa fare miracoli, e li sa fare bene. Noi non siamo imitativi. Noi omaggiamo, con tutto il rispetto del vero atto d'amore.
Musica come amicizia. Non monetizzabile, non trattabile, non vendibile, non misurabile a cottimo, senza bandierine da apporre a locali o eventi inutili.
Si suona per stare insieme e portare in giro il Verbo del Capo.
Mettendocela tutta, e ovviamente sapendo di non essere gli originali, ma di poter dare, degli originali, una lettura interessante e divertente. Ai nostri concerti la gente si diverte. E noi con la gente.
Tanto basta.
Membri del gruppo
Lorenzo Bianchi (il FullG) : voce, chitarra elettrica , armonica.
Andrea Carniglia (il Branzino) : chitarra elettrica, cori.
Filippo Sterpone (il Peppo) : Piano.
Giorgio Casanova : batteria.
Andrea Vacchini (Vak) : basso elettrico.
Pieraldo Tamburelli (Alterato): Hammond.
Luca Magrassi (il Mai) : chitarra acustica
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