Scintille - 10 maggio - Valenza - Recensione

Sabato 10 maggio, al Teatro Sociale di Valenza, Laura Curino ha interpretato "Scintille", spettacolo scritto e diretto da Laura Sicignano che narra della tragedia della fabbrica tessile di New York nella quale , nel 1911, perirono 146 operaie.
 La stagione al Teatro Sociale di Valenza vedrà in scena martedì 20 maggio Paolo Poli con "Aquiloni", libera interpretazione irriverente e trasfigurante dei versi di Pascoli.

recensione di "Scintille" su teatro.it
http://www.teatro.it/spettacoli/sociale/scintille_1745_23307

La recensione di Nicoletta Cavanna

Scintille: dramma ed epopea del lavoro
“New York, 25 marzo 1911, una grandine di lucide scintille”
La tragica morte nell’incendio nella Twc, dove lavoravano 600 giovani donne maltrattate e sfruttate, è il tema di “Scintille”.


Laura Curino racconta, nelle vesti di Caterina, immigrata madre di due giovani, Lucia e Rosa, un’epopea di emigrazione, di miseria e di lavoro faticoso e mal pagato in fabbrica.  La narrazione è postuma agli avvenimenti e si intervalla al piano temporale dei fatti stessi con i personaggi della vicenda, che prendono vita con la voce della protagonista che si modula in tonalità diverse. Caterina ha una voce matura e scura, Lucia, speranzosa in un futuro diverso e fiduciosa nell’opera del sindacato, parla con un tono limpido e ardente, Rosa, poco più che bambina, timida e insicura, ha un timbro rassegnato e privo di slanci.I tre personaggi rappresentano i diversi atteggiamenti delle donne sfruttate: l’incapacità di capire a causa dell’abitudine al sopruso e la coscienza che man mano prende piede.
La fabbrica è rievocata con macchine da cucire, tre tavoli da lavoro ricoperti da stoffa, da attrezzi da cucito e sormontati da tre intelaiature cui appendere le camicie. Le stesse intelaiature diventano, nel momento dell’incendio, le finestre dalle quali tante ragazze si butteranno dall’ottavo piano e si schianteranno al suolo, strappando i teli inutilmente stesi dai vigili del fuoco ("...un tonfo, un morto...").
La tragedia scoppia a causa del fuoco scaturito dalla scintilla di una lampada a gas, i 18 minuti di agonia durante i quali moriranno 146 operaie, sono narrati sempre a tre voci con l’alternanza ricordo - momento presente e la drammaticità è pulsante, viva e dolorosa. Gli attimi dell’incendio hanno un respiro epico, il sacrificio è preannunciato da denunce del sindacato e da proteste soffocate in un clima di terrore e di licenziamenti, in una fabbrica in cui le porte vengono chiuse dall’esterno per impedire l’uscita prima della fine del turno.

Caterina sopravvive alle sue figlie e ritorna a lavorare in fabbrica, dopo un risibile rimborso per danni e l’assoluzione dei proprietari della Twc. Non esiste giustizia, se non postuma, nel ricordo e nel processo, iniziato proprio dopo quel tragico 1911, di miglioramento delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro.

Uno spettacolo estremamente intenso e coinvolgente, interpretato dalla bravissima Laura Curino che accompagna lo spettatore in una realtà remota di fatica e di difficile integrazione in un’America che offriva agli emigranti il suo lato più crudele. La regia di Laura Sicignano è efficace e mette in luce l'aspetto tutto femminile della vicenda e la difficoltà particolare delle donne, segnate da un passato di obbedienza e docilità forzata, a comprendere, prima ancora che a rifiutare, i soprusi subiti.
Visto il 10/05/2014 a Valenza (AL) Teatro: Sociale
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