IL CAVALCAVIA DEL CRISTO, UN EMBLEMA DEL DEGRADO URBANO

Periodicamente, da anni, torna il dibattito sullo scandalo della mancanza di
un collegamento ciclabile sicuro tra il Cristo e il centro e sulla
pericolosità del cavalcavia.
Del resto la grande maggioranza dei cittadini si rende conto che la
situazione della viabilità sul cavalcavia di viale BrigataRavenna, così
com'è, è insostenibile.
C'è pure una minoranza di accaniti portabandiera dell'automobile a tutti i
costi che sostiene come soluzione l'eliminazione fisica dei ciclisti, vero
problema della viabilità in Alessandria.
Ben venga dunque secondo questi patetici robinhood all'incontrario - che
probabilmente hanno preso troppo sul serio i cartoni dei simpson - uno
sceriffo che propini "multe salate ai pedoni che non stanno sul marciapiede
e sequestro della bici più multa salata per chi passa in sella alla bici".
Ma a parte i provocatori e gli avvinazzati spinti, tutti si rendono conto
della gravità del problema e della pochezza della classe dirigente, di tutti
i colori, che - a fronte di un problema cruciale come quello del
collegamento tra un quartiere di 20.000 abitanti e la città - non è ancora
riuscita a decidere un intervento risolutivo.
Eppure tutti sono pronti a sciacquarsi la bocca nei loro comizi - giacché
sono sempre in campagna elettorale - con i temi della "partecipazione
attiva dei cittadini alle decisioni" e della "necessità dell'ascolto".
Ma evidentemente perdono troppo tempo a parlarne, per aver voglia di
ascoltarli davvero.
Eppure una prima soluzione al problema era a portata di mano: sarebbe
bastato trovare un accordo con RFI e prolungare di qualche decina di metri -
dotandolo di uno scivolo - il nuovo sottopasso da mesi in costruzione in
stazione, e farlo arrivare oltre i binari.
Le associazioni di cittadini lo hanno proposto. Ma forse sarebbe stato
troppo semplice; e magari anche "troppo economico"; e poi era una proposta
che non veniva da qualche amico al bar; quindi, come soluzione,
impraticabile.
Resta il fatto che decine e decine di persone ogni giorno percorrono quel
tratto di strada in condizioni subumane, costretti a infrangere le regole
sperando di salvarsi la pelle.
Ma, soprattutto, che migliaia di cittadini che potrebbero spostarsi in modo
più intelligente sono costretti fin da bambini a subire la schiavitù
dell'automobile, un mezzo che anche ai più ottusi appare ormai decisamente
inadeguato per spostarsi in città
Per non parlare degli Invisibili, cioè di tutti quelli costretti - a queste
condizioni - a non muoversi per niente.
E lo sviluppo della mobilità ciclabile, nonostante alcuni risibili - e a
volte ridicoli - provvedimenti di facciata, continua a essere di fatto
ostacolato; e l'inquinamento dell'aria continua a mietere ogni anno decine
di vittime; e la qualità della vita e della coesistenza tra gli abitanti di
questa città sta paurosamente degenerando.
Claudio Pasero
gliamicidellebici
FIAB Alessandria

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