sabato 25 ottobre: docu-fiction “CARISTO, la città rubata”, regia di Max Chicco su progetto di Claudio Braggio - Alessandria

verrà proiettato al centro culturale del Villaggio Fotovoltaico (quartiere Cristo, Alessandria)

sabato 25 ottobre 2008 alle ore 18,oo con ingresso libero

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vedi il promo:

http://www.meibi.it/meibilab/Promo_Caristo.zip

oppure su:

http://www.youtube.com/watch?v=05uqP5uQiIs&feature=related

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Il cinema propone una visione della storia (tratto dal saggio "Scrivere cinema low-budget in Alessandria" di Claudio Braggio – in corso di pubblicazione, Opificio delle Arti)

La diffusione del linguaggio audiovisivo reca con sé l'illusione che questo sia intuitivo e quindi alla portata di tutti. Contribuisce a generare memoria su un'epoca e crea l'immaginario collettivo.

La selezione del materiale è l'impresa ardua dello storico, che può operare soltanto sulla scorta di competenze e conoscenze tecniche, tenendo sempre in debito conto il carattere sintetico delle informazioni trasmesse dai fotogrammi o dai frame. L'opera cinematografica è una autorappresentazione avvalorata dalla logica narrativa e realizzata da un gruppo costituito da professionalità che godono di margini di autonomia.

Il regista coordina le energie collettive orientando l'interpretazione, perciò il prodotto cinematografico non può essere considerato fonte oggettiva. Tuttavia, incrociato con altre fonti può senz'altro offrire informazioni su come gli eventi e le idee sono stati letti, anche inconsapevolmente. Il prodotto cinematografico ha un suo presente anche quando racconta eventi pressoché contemporanei alla storia rappresentata.

Ogni scena trasmette informazioni preziose per lo studio del costume e della mentalità dell'epoca che lo ha prodotto, in relazione alla collocazione geografica ed all'intenzionalità politica.

Per complessità tecnica e alto costo (lo è anche il prodotto low-budget in relazione alle altre forme di produzione culturale), il cinema è il media più facilmente soggetto a subire costrizioni, compromessi, influenze e pressioni anche di carattere sociale. Trae in inganno l'apparente libertà dei prodotti amatoriali e dilettantistici che sembrano offrire freschezza e verità, mentre sono ripiegati sull'accettazione dei luoghi comuni correnti essendo realizzati da analfabeti multimediali. Si va facilmente dalla pretenziosità artistica di molti cortometraggi alla ripetitività di avvenimenti a torto ritenuti unici come gite, vacanze, matrimoni, cresime, comunioni (e purtroppo sono rari i funerali, dove invece la rappresentazione del dolore ha valore autentico). Tuttavia, se lo storico resiste alla noia che questo tipo di prodotto può trovare nei frammenti elementi utili per la ricerca.

Anzi, questi elementi rimarrebbero egualmente utili perché inalterati nel passaggio di collazione con riferimento ad avvenimenti, periodi storici, argomenti. Le antologie di frammenti sono in questo caso raccolte di fonti primarie ordinate in modo da consentire un'agevole un'indagine sulla realtà, pur tenendo in debito conto il contesto in cui è stato rinvenuto ogni singolo frammento. D'altra parte la sua decontestualizzazione consente di ricollocarlo in un'altra narrazione come preziosa informazione per l'elaborazione di un percorso di ricerca. La manipolazione c'è sempre e la correttezza sta nel dichiarare le intenzioni piuttosto che stare a discutere del metodo o del percorso.

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CLAUDIO BRAGGIO

1999 - frequenta il corso avanzato di sceneggiatura cinematografica alla Scuola Holden di Torino tenuto dagli sceneggiatori Antonio Leotti, Marco Ponti, Gino Ventriglia, Lucia Moisio, dal regista Antonello Grimaldi e dal produttore Domenico Procacci; quindi partecipa ai seminari di sceneggiatura tenuti da Silvia d'Amico Bendicò e Giorgio Arlorio in Asti, poi da Suso (Giovanna) Cecchi d'Amico in Bologna - 2000 - alla Scuola Holden partecipa al seminario sulla narrazione tenuto dagli scrittori Erri

De Luca, Francesco Piccolo e Giulio Mozzi; poi allo stage "La poesia e la canzone (da Petrarca a Nick Drake)" con Paola Mastrocola, Luca Ragagnin, Aldo Nove, Elena Varvello ; infine all'Holden Club di III livello con la tutor Annalisa Garavaglia - 2001 - partecipa al master su scrittura cinematografica e musica tenuto dallo sceneggiatore Furio Scarpelli a Gavi (Alessandria).

Pubblicazioni

racconto "Una notte, d'inverno…" (antologia Giovani Poeti per una città, WR 1983)

racconto "Amore su tre colonne" (antologia nr 5 Circolo Pickwick, 1988)

racconto "L'ascesa dell'idiota" (antologia Viaggi & Miraggi, Ibiskos 1994)

saggio "Titolo di lavorazione", con sceneggiatura (antologia Ed è subito sera, Kinesis 2004)

racconto "Perché non lo ammazziamo come fanno al cinema?" (antologia Tutto il nero del Piemonte, Noubs 2007)

Cortometraggi

sceneggiatura "la poesia è un'arma impropria?" regia Franco Masselli (2001)

sceneggiatura "Che male fa?" regia Alfredo Fiorillo (2003)

co-sceneggiatura "Notte Fonda" regia Francesca Ardesi e Carlo Rasile (2003)

supervisione sceneggiatura "Ammazzare il tempo"

supervisione regia Alfredo Fiorillo (2004)

supervisione sceneggiatura "Farinhaita 180"

supervisione regia Marco Dimonte (2004)

Documentari

progetto e testi "Carlo Leva scenografo, appunti per un documentario" regia Lucia Roggero (2001)

ideazione e regia "Sul set de L'ultimo testimone" (2005)

progetto e testi "Caristo, la città rubata" regia Max Chicco (2008)

Videoclip

supervisione sceneggiatura "L'ultimo testimone"

supervisione regia Ruggero Montingelli (2005)

Videolibro

testi "Poeti 'Assalto uccidono Cabaret Drammatico"

regia Alessandro Gavazza (2007)

Giornalista pubblicista

fellow of International Napoleonic Society

componente giuria Endas International Screenwriters nel 2007 e nel 2008

componente giuria Novecentocorti nel 2008

componente giuria tecnica Storie di Monferrato nel 2008

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