Alessandria - Coppa internazionale di Kendo 2013 - Finali |
Il kendo (la via della spada) è una attività (o se volete chiamarla in altro modo, sport, via spirituale) di straordinaria bellezza. Poche sono le cose che accomunano esercizio fisico, concentrazione mentale, ricerca di un benessere ed equilibrio come questa. La fatica la senti subito, appena entri in un palazzetto o in una palestra dove si stanno svolgendo gare o anche una semplice seduta di allenamento. E' un odore di sudore sano che certifica le energie spese, che vivifica la vitalità interna degli atleti, dei praticanti e degli amatori. Poi è uno sport dove non girano neanche un soldino bucato, ogni atleta si paga di tasca sua la trasferta e questo contribuisce notevolmente a mantenerne la correttezza e la serenità. Eppure c'erano ragazzi che venivano dalla Sicilia, da Roma, e da tutta Europa. Dà sfogo all'aggressività insita nell'uomo (e nella donna naturalmente) verso un avversario senza nome, coperto, quasi nascosto, che rappresenta in fondo l'archetipo delle forze del male, ciò che va vinto anche moralmente. Lo scopo finale del kendo è insegnarti a vincere le tue paure e la parte oscura che è dentro di te, attraverso la perfezione del movimento, dell'attitudine e della precisione. Se vi capita andate a vedere qualche gara di kendo. Troverete le gradinate vuote, non ci vanno nemmeno le fidanzate degli atleti a vederle, credo che sia un unicum tra gli sport, ma forse vi farete convincere da queste figure scure che davanti alle decisioni dell'arbitro, chinano il capo con rispetto, che ogni volta che subiscono una sconfitta, riconoscono il valore e la superiorità dell'avversario.
Lo scorso weekend, qui da noi, si è svolta la 10° edizione dell'International , una occasione unica per vedere i migliori atleti d'Europa in una competizione davvero di altissimo livello. Alessandria è una città che ha dato e continua a dare moltissimo al kendo italiano, con un gran numero di campioni italiani e che continua a fornire diversi atleti alla nazionale, tanto per dire, che mica siamo solo dei mangianebbia rancorosi e falliti, qui tra Tanaro e Bormida. Due giorni di gare con oltre 200 atleti provenienti dalle più importanti palestre d'Italia e con squadre di Francia, Spagna, Inghilterra, Svizzera, Belgio, Ungheria, Svezia, Polonia, comprendenti anche come sempre molti giapponesi e per la prima volta, due squadre di una Università coreana, con il fortissimo capitano Jin che ha vinto anche l'individuale di sabato, e che, come previsto, hanno fatto il vuoto, mostrando un kendo di una levatura assolutamente superiore. Come previsto si sono presi i primi due posti nella gara a squadre lasciando il terzo alla squadra di Parigi e al Kendo Club di Messina del fortissimo Giuseppe Giannetto, campione europeo 2013 ad aprile. Gli alessandrini, con il campione italiano Mandia, quest'anno si sono fermati ai quarti. Medaglia d'oro nella gara femminile, Serena Ricciuti del Kendo CUS Verona. Un kendo comunque di levatura mondiale, come si è visto solo lo scorso anno al XV Campionato del mondo di Novara. Credo che gli spettatori me compreso, non superassero le dita di una mano, per fortuna le gradinate erano occupate dagli atleti stessi.