Nella serata del 18 luglio, presso il Teatro Comunale
di Fresonara, si è tenuta la presentazione della seconda raccolta di liriche di
Gerardo Melucci: “Suggestioni”. Un evento singolare, molto lontano dalla
fissità accademica che potrebbe suggerire a prima vista, quanto la personalità
dell’autore è sfaccettata e versata a mille interessi.
Così la lettura delle poesie, eseguita da Francesca Bilotta e Francesco Parise, è stata intercalata da momenti di commento, veramente arguto e mirato, di quest’ultimo sul poeta e sulla sua opera ed è diventata, da semplice declamazione, vero spettacolo coinvolgente. Difficile e, perciò, degno di nota, ottenere una tale spontaneità e una valorizzazione così apprezzata da un pubblico vasto e composito come quello presente in sala. Una serata dalle tante componenti per mostrare i molti volti di un’opera che si presta a più letture e che rappresenta un’interiorità così profonda da trascendere l’individuo e assumere dimensione universale. In questa chiave di lettura, la fisarmonica di Carlo Fortunato, con i suoi tanghi splendidi e struggenti, ha accompagnato la poesia “Tango”, ha suggerito la passione del poeta per la cultura argentina e, al contempo, ha soffuso un’atmosfera di malinconia nel senso creativo e alchemico del termine: un incanto foriero di illuminazione. Alessandra Passarelli ha sottolineato, con la sua voce e con la scelta di canzoni romantiche e interpretate secondo una sensibilità squisitamente femminile, la lettura delle poesie, vero momento saliente di tutta la serata, alla luce della presentazione dell’editore Mauro Ferrari e di Tiziana Boccaccio, mentore, dal primo momento, del nostro autore. Spettacolo-evento meritevole al fine di sdoganare, in provincia, la poesia da un’immagine polverosa e isolazionista. Come ben detto, nel suo intervento, da Mauro Ferrari, la poesia è un’azione sana e fisiologica, non il frutto di una mente necessariamente tormentata: è vita ed è varietà in continuo divenire. Ieri Gerardo Melucci ci ha dato una dimostrazione di come deve essere mostrata la poesia: con ogni mezzo e strumento, a tutti coloro che possiedano sensibilità e apertura mentale e con la disinvoltura di chi sa di vivere e di essere nel mondo.
Così la lettura delle poesie, eseguita da Francesca Bilotta e Francesco Parise, è stata intercalata da momenti di commento, veramente arguto e mirato, di quest’ultimo sul poeta e sulla sua opera ed è diventata, da semplice declamazione, vero spettacolo coinvolgente. Difficile e, perciò, degno di nota, ottenere una tale spontaneità e una valorizzazione così apprezzata da un pubblico vasto e composito come quello presente in sala. Una serata dalle tante componenti per mostrare i molti volti di un’opera che si presta a più letture e che rappresenta un’interiorità così profonda da trascendere l’individuo e assumere dimensione universale. In questa chiave di lettura, la fisarmonica di Carlo Fortunato, con i suoi tanghi splendidi e struggenti, ha accompagnato la poesia “Tango”, ha suggerito la passione del poeta per la cultura argentina e, al contempo, ha soffuso un’atmosfera di malinconia nel senso creativo e alchemico del termine: un incanto foriero di illuminazione. Alessandra Passarelli ha sottolineato, con la sua voce e con la scelta di canzoni romantiche e interpretate secondo una sensibilità squisitamente femminile, la lettura delle poesie, vero momento saliente di tutta la serata, alla luce della presentazione dell’editore Mauro Ferrari e di Tiziana Boccaccio, mentore, dal primo momento, del nostro autore. Spettacolo-evento meritevole al fine di sdoganare, in provincia, la poesia da un’immagine polverosa e isolazionista. Come ben detto, nel suo intervento, da Mauro Ferrari, la poesia è un’azione sana e fisiologica, non il frutto di una mente necessariamente tormentata: è vita ed è varietà in continuo divenire. Ieri Gerardo Melucci ci ha dato una dimostrazione di come deve essere mostrata la poesia: con ogni mezzo e strumento, a tutti coloro che possiedano sensibilità e apertura mentale e con la disinvoltura di chi sa di vivere e di essere nel mondo.
Nicoletta