Sabato 26 settembre inaugurazione della mostra di opere di Dilo al circolo Pantagruel

Riparte, dopo le ferie estive, l'attività espositiva del circolo arci pantagruel di via lanza 28 a casale monf. e lo fa con un itinerario artistico che non potrà laciare indifferenti.

Inizia sabato 26 per protrarsi fino al 25 ottobre la personale di DILO, all'anagrefe Danilo Grasso, Vattelapesca.

"L'opera di Dilo", secondo la critica Paola Fossati, " va osservata dimenticandosi del contenitore in cui ci si trova, lo spazio espositivo va risignificato: atto predeterminato per chi già lo conosce ed incosapevole conseguenza per chi ci si approccia."

"E se un pallone può essere partorito da una vagina -cartone, Ratzinger può stagliarsi su un cielo nero di New York, ed eccoci di fronte ad un'opera di Street Art ricontestualizzata."

"Questo è Grasso che scalzo ironicamente si smutanda per offrirsi allo spettatore che è già attore nel momento in cui, da un atelier abitazione, viene scocciato con nastro adesivo nero su materiale di scarto, reso nobile dal gesto artistico."

"I Vedutisti osservavano e riproducevano in atelier attraverso fugaci bozze in extempora. Dilo empatizza i controsensi esperienziali e li enfatizza, decontestualizzandoli, attraverso oggetti simbolici della quotidianità."

"Duchamp, Hundertwasser, Basquiat: testimoni forti della contemporaneità finemente rintracciabili nel suo atto di ricordarli, mai emulazione, bensì onorificenza di stimatore, al contempo con rispetto li ripone per creare altro e chi osserva la sua opera non può che sentirne l'eco per poi lasciarsi travolgere dalla sua originalità. L'origine è fonte e non foce, ma essa contiene i principi e ciò che li ha arricchiti ed inquinati. Le sue opere esorcizzano l'inquinamento, lo depauperano per renderlo contestazione e sfregio."

"Dilo bimbo di Tondelli e Vattelapesca "il non-so" Holdeniano: passaggio dall'infanzia all'adolescenza che è testimoniaiza di viva curiosità. Dalla letteratura due autori che hanno ispirato     Danilo Grasso di esile corporatura e con grandi occhi spalancati su un mondo di contrasti abitato da Lucio l'alcolizzato e da zingari ai margini della società. Ecco lo spirito dell'artista e l'unico consiglio da dare al visitatore: visitare fisicamente l'esposizione con la vivacità di un bambino e leggerla con l'entusiasmo critico ed arrabiato di un adolescente."

L'esposizione è visitabile dal mercoledi alla domenica dalle 18.30 alla chiusura.

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