Si rinnova anche quest’anno la
collaborazione che dura da tempo per il “Giorno della Memoria” tra la
Provincia e l’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria. La prima
parte della serata sarà dedicata alla Resistenza ebraica, ai gruppi e ai
singoli individui, più numerosi di quanto si creda, che non si arresero
allo sterminio ma seppero opporsi in modo attivo, chi prendendo
concretamente le armi, chi con gli strumenti della cultura, della
letteratura e della poesia. Il racconto di uno di questi protagonisti,
Vittorio Finzi, alessandrino, ebreo e partigiano, dal libro “Il mio
rifugio in Val Borbera” (Le Mani – Isral) è intrecciato a musiche
klezmer, “la musica dell’anima ebraica”: uno degli elementi fondamentali
attraverso cui questo popolo perseguitato seppe mantenere la coscienza
della propria identità, facendo dell’attaccamento alle radici culturali
uno strumento irrinunciabile di opposizione e di sopravvivenza.
A seguire uno spettacolo di
prosa rievocativo di luoghi e accadimenti rappresentativi
nell’ambientazione e nella caratterizzazione di alcuni personaggi della
zona della provincia e storicamente della Resistenza degli ultimi quaranta giorni della Seconda
Guerra Mondiale, con la finalità di vivificare in modo poetico la
memoria storica locale. Primavera 1945, Rachele, una contadina
quarantenne, alla morte del marito e con due figli in guerra abita
apparentemente sola in una cascina isolata; in realtà sotto al fienile
tiene nascosti dieci ebrei miracolosamente fuggiti da un treno diretto
in Germania. Rachele è solita avere anche contatti con il mercato nero e
le brigate partigiane. La situazione si complicherà quando il casolare
sarà occupato dalla 75a Divisione della Whermacht che vi stabilirà il
proprio Quartier Generale.