Il presidente dell'onlus "Verso il Kurdistan" respinto all'aeroporto per motivi politici: «Non siamo attivisti, volevamo solo offrire borse di studio e sostegno alla popolazione in difficoltà»
"Mi hanno ritirato il passaporto e portato in uno stanzone, lì c'erano altri stranieri. Nessuna spiegazione, ovviamente. Solo la comunicazione che sarei stato rimpatriato, e per tutta la notte una bottiglietta d'acqua". Antonio Olivieri è presidente dell'associazione "Verso il Kurdistan" che fa parte della rete "Kurdistan Italia" e la notte di domenica è stato bloccato all'aeroporto di Istanbul. "Eravamo un gruppo, una delegazione dell'associazione che ogni anno partecipa al Newroz, il capodanno Kurdo (che si festeggia il 21 marzo; ndr). Dovevamo raggiungere Van, Yuksekova, Hakkari, Cirnak e Diyarbakir. Portavamo aiuti alle famiglie e borse di studio per le ragazze".
Antonio Olivieri ha cercato di sapere i motivi dell'espulsione: "Ho telefonato al nostro consolato, mi hanno riferito che sono "indesiderato per motivi politici"". L'associazione "Verso il Kurdistan è nata ad Alessandria, e da oltre 15 anni si occupa di recuperare fondi per aiutare le famiglie curde, alcune di queste hanno mariti, fratelli, padri, figli richiusi in carcere perchè dissidenti: "Molte famiglie racconta Olivieri non sono composte di sole donne, in serie difficoltà per mantenere se stesse e i figli piccoli".
"Tutto questo comunque ripete Olivieri non cambierà la nostra attività, noi proseguiremo negli aiuti". E ancora ci tiene a sottolineare: "Le nostre sono delegazioni umanitarie, non siamo attivisti politici vogliamo solo aiutare le famiglie in difficoltà, le azioni del governo turco sono pretestuose, noi vogliamo solo portare avanti i nostri progetti". Questa mattina il presidente di "Verso il Kurdistan" è rientrato in Italia, le prime mosse: "Andrò a Roma a festeggiare il Newroz con i curdi-italiani incontrerò alcuni parlamentari per spiegare la situazione. Nella delegazione di cui facevo parte sono stato l'unico espulso su 40, è successo lo stesso due mesi fa ad altri italiani. Uno di questi è Aldo Canestrari che viveva in Kurdistan, prima di lui Francesco Marilungo e Arturo Salerni avvocato del collegio di Ocalan.
"Una lunga serie di respingimenti di italiani che seguono pacificamente le vicende del popolo curdo scrivono dal Coordimento Kurdistan chiediamo al Parlamento italiano di attivarsi con urgenza e di rivedere i rapporti con la Turchia, fino a quando questa violerà insieme ai diritti del popolo curdo anche i diritti di quei cittadini europei solidali, che si adoperano per la pace e la soluzione della questione curda".
Antonella Mariotti La Stampa
"Mi hanno ritirato il passaporto e portato in uno stanzone, lì c'erano altri stranieri. Nessuna spiegazione, ovviamente. Solo la comunicazione che sarei stato rimpatriato, e per tutta la notte una bottiglietta d'acqua". Antonio Olivieri è presidente dell'associazione "Verso il Kurdistan" che fa parte della rete "Kurdistan Italia" e la notte di domenica è stato bloccato all'aeroporto di Istanbul. "Eravamo un gruppo, una delegazione dell'associazione che ogni anno partecipa al Newroz, il capodanno Kurdo (che si festeggia il 21 marzo; ndr). Dovevamo raggiungere Van, Yuksekova, Hakkari, Cirnak e Diyarbakir. Portavamo aiuti alle famiglie e borse di studio per le ragazze".
Antonio Olivieri ha cercato di sapere i motivi dell'espulsione: "Ho telefonato al nostro consolato, mi hanno riferito che sono "indesiderato per motivi politici"". L'associazione "Verso il Kurdistan è nata ad Alessandria, e da oltre 15 anni si occupa di recuperare fondi per aiutare le famiglie curde, alcune di queste hanno mariti, fratelli, padri, figli richiusi in carcere perchè dissidenti: "Molte famiglie racconta Olivieri non sono composte di sole donne, in serie difficoltà per mantenere se stesse e i figli piccoli".
"Tutto questo comunque ripete Olivieri non cambierà la nostra attività, noi proseguiremo negli aiuti". E ancora ci tiene a sottolineare: "Le nostre sono delegazioni umanitarie, non siamo attivisti politici vogliamo solo aiutare le famiglie in difficoltà, le azioni del governo turco sono pretestuose, noi vogliamo solo portare avanti i nostri progetti". Questa mattina il presidente di "Verso il Kurdistan" è rientrato in Italia, le prime mosse: "Andrò a Roma a festeggiare il Newroz con i curdi-italiani incontrerò alcuni parlamentari per spiegare la situazione. Nella delegazione di cui facevo parte sono stato l'unico espulso su 40, è successo lo stesso due mesi fa ad altri italiani. Uno di questi è Aldo Canestrari che viveva in Kurdistan, prima di lui Francesco Marilungo e Arturo Salerni avvocato del collegio di Ocalan.
"Una lunga serie di respingimenti di italiani che seguono pacificamente le vicende del popolo curdo scrivono dal Coordimento Kurdistan chiediamo al Parlamento italiano di attivarsi con urgenza e di rivedere i rapporti con la Turchia, fino a quando questa violerà insieme ai diritti del popolo curdo anche i diritti di quei cittadini europei solidali, che si adoperano per la pace e la soluzione della questione curda".
Antonella Mariotti La Stampa
tratto da Rete Kurdistan Italia