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Presentazione del Quartiere Forni in Cittadella - 22 marzo - Alessandria
La Delegazione FAI di Alessandria ha il piacere di invitarLa alla presentazione
in anteprima del “Quartiere forni” .
Per lunghi mesi abbiamo ripulito lo stabile per dare un altro segno che la
nostra amata Fortezza può rivivere.
Nel ringraziare le tantissime persone che ci hanno aiutato in ogni modo e i
miei splendidi volontari, mi auguro che Lei possa intervenire per questo
momento davvero speciale:
Venerdi 22 Marzo ore 16.00-18.00 in Cittadella per godere in anteprima
“Del fascino antico del profumo del pane“
L'edificio dei forni della Cittadella settecentesca di Alessandria (fond.1732),
nell'ultimo periodo di utilizzo (fino al 2007) adibito a Palazzina Comando
all'interno del Magazzino Militare misto "tipo B" R.M.N.O. vede le sue origini
durante il periodo di occupazione napoleonica di Alessandria (1800-1814).
Voluto nel 1802 e progettato sulla carta nel 1808 a firma del Comandante del
Genio Mil. francese in Italia Gen. Div. François-Charles Chasseloup-Laubat, il
"bâtiment des vivres" era già operativo nel 1815 e descritto in un rapporto del
Regno Sabaudo del 23/10/1815 che nota di una "fabbrica dei viveri" con forni al
piano terreno, i magazzini delle granaglie per "sacchi 3400 di farine" al primo
piano ed altri per più di mille sacchi al piano superiore. L'edificio possiede ampie
cantine voltate su 12 pilastri a pianta quadra, 2 pozzi per l'acqua; il piano terreno
progettato per contenere 6 forni (ne sono rimasti solo 3 a lato est) ed essere
diviso in 4 ambienti comunicanti, porta al centro un ampio scalone di servizio che
adduce al primo piano del magazzeno, proseguendo poi in forma ristretta al piano
attico. Le mura esterne (a scarpa) sono portanti e contraffortate nell'800 con 7
contr. sul lato est e 14 su quello sud; piano terreno e primo sono voltati a tutto
sesto e serviti da 12 piglioni portanti a formare 3 navate continue; l'attico segue la
sola navata centrale ed è voltato a sesto acuto. Le volte delle coperture sono a
prova di bomba, il tetto è in coppi. L'edificio ha subito pesanti ristrutturazioni nei
secoli, sono stati stravolti ad uso abitativo/uffici l'ala ovest del piano terra ed il
primo piano, i camini dei forni lato ovest sono stati mozzati ed il tetto deturpato
dalla costruzione di stanze per servizi. Nei locali dei forni sono ancora visibili nei
muri i segni delle modifiche apportate per ospitare le attrezzature delle cucine
comunitarie, nonché le aperture di comunicazione diretta che permettevano il
trasporto dei sacchi dal primo magazzino ai forni (forse a mezzo di scivoli). Le
prese d'acqua comunicavano direttamente ai pozzi dei sotterranei attraverso le
medesime gole. Al piano terra, esternamente sul lato sud-est sono costruiti alcuni
vani in muratura che appoggiano all'edificio e sono atti a contenere macchinari di
vario genere. Fino alla seconda metà del '900 il primo piano dell'edificio era
collegato direttamente al vicino quartiere di San Michele a mezzo di un passaggio
sospeso, sul lato ovest, a mo' di cordone ombelicale (citato da Giovannino
Guareschi nel suo "Diario clandestino", Rizzoli, Milano 1949). I forni superstiti,
utilizzati fino al secondo dopo guerra, in origine erano alimentati a legna, serviti
da 3 alti camini e ristrutturati nella loro ultima configurazione certa dalla ditta F.lli
Corradi corrente in Alessandria nel 1902.
Bibliografia:
saggio di Andrea Barghini "Une grande place de dépôt. Progetti e realizzazioni
1799-1814" da "La Cittadella di Alessandria" SO.G.ED. Edizioni 1991
Enrico Trombin