Mamma e le
altre, perché in ogni donna c’è un aspetto materno rivolto ai figli, ma anche
ai mariti e compagni, talvolta viziati, altre oppressi da tante attenzioni
avvolgenti. C’è la mamma gelosa di una futura ipotetica fidanzata del figlio,
che, anche solo potenzialmente, può competere con l’enorme femminile ego
genitoriale. Non così diversa la protezione – oppressione di una compagna tanto
dedita al proprio uomo da coccolarlo su uno scoglio la domenica al mare, senza
abbandonarlo un attimo, ma anche da sbucciargli la frutta e da prodigarsi senza
tregua per lui. Lui la tradirà, non la domenica, ma il giorno dopo, il lunedì. Questo
racconto –riflessione letto e scritto da Laura Bombonato stigmatizza la lotta
perenne tra l’universo femminile con i suoi valori e le sue manie e quello
maschile, che rivela lati incomprensibili e sfuggenti.
Una serie di
letture divertenti e argute interpretate dalle voci calde di Laura Bombonato e
Daniela Tusa, accompagnate dai commenti musicali di Andrea Negruzzo e da alcuni
momenti cantati, narrano di personaggi femminili diversi e del loro modo di
intendere la realtà. Strano mondo quello delle donne, fatto di doveri e di
perenne senso di obbligo verso figli e mariti, sino all’incapacità di vedere
evidenze lampanti. Così, in un monologo esilarante, una mamma entusiasta del
figlio non si accorge della sua omosessualità, scambiando il suo disinteresse
nei confronti delle donne per amore filiale per l’unica donna della sua vita,
cioè lei stessa. “La cecità delle mamme nei confronti dei figli maschi
raggiunge profondità insondabili”, ma è enorme anche quella verso le figlie
femmine, delle quali viene ad oltranza esaltata la bellezza, talvolta
inesistente, giungendo al ridicolo.
Sono
esemplari in tal senso i dialoghi tra madre e figlio, letti con un’ironia tale da strappare
aperte risate al pubblico. Le madri sono ora invadenti virago, ora vittime di
un egoismo da loro stesse nutrito e causa di situazioni di paradossale pretesa.
Due i brani
che fanno eccezione e che, con un punto di vista del tutto alternativo, colpiscono in modo
pungente, grazie all’interpretazione indimenticabile e singolare delle lettrici.
Laura
Bombonato narra di una donna, malata di cuore, che, credendo di essere rimasta
vedova, si sente rinascere grazie alla gioia della libertà e alla sensazione
inebriante di poter vivere per se stessa, senza nessuno che viva per lei. Il
pensiero, splendido seppur terribile, svanisce di fronte al marito in realtà
vivo e ciò le causa un attacco cardiaco fatale. Tutta l’oppressione di un
matrimonio solo apparentemente riuscito si esprime in una descrizione caustica
e, a tratti, persino lirica della prospettiva di una futura, potenziale vita di
primavere e stagioni di serena solitudine tanto agognata. Una parola ripetuta
più volte: ”libera !”
Daniela Tusa
legge un pezzo amaro, laddove questa volta un uomo parla di un matrimonio
fondato non sulla passione né sull’attrazione fisica, rara nel sentimento, a
detta del personaggio narrante, ma sulla comprensione, sull’affetto e sull’affinità
morale, oltre che sul beneplacito delle famiglie di provenienza. Una tristezza di fondo, nonostante la
perorazione in suo favore dell’io narrante, che si tramuta in silenzio e
rancore, in senso di cattività e in insofferenza aumentata dalla consapevolezza
dell’amore obbligante della controparte. Il finale, vista l’incapacità di
imporre una separazione dolorosa alla moglie, è l’uxoricidio, clamoroso
explicit di una vicenda che sembra riflettere una realtà neanche tanto rara.
Belli i
testi, clamorosi e paradossali, ma sempre basati su spunti rivelatori di
situazioni in cui è facile immedesimarsi, splendida e molto divertente
l’interpretazione delle due protagoniste, capaci di interessare e di rendere
unico ogni brano letto. Le due voci sono simili nel timbro profondo e notturno
e creano un effetto ipnotico che catalizza l’attenzione senza un attimo di
cedimento.
Molto
numeroso il pubblico della rassegna “Voglia di teatro” al “Fatto bene una
volta”. Il coinvolgimento evidente e gli applausi interminabili nel finale sono
la dimostrazione del successo sia di questa serata in particolare, sia
dell’idea di portare spettacoli teatrali di qualità in un locale alternativo,
intimo e accogliente.
Nicoletta Cavanna