Vivo ad Alessandria da circa quattro anni e ancora non l'ho capita. Non che vivessi lontano, prima. Abitavo a Valenza. Però c'è differenza tra Valenza e Alessandria. Valenza è molto più comprensibile, a parer mio.
Per esempio l'economia di Valenza si sa su cosa si basa e anche lo stile di vita è conseguente a quello. Ancora adesso a Valenza, nonostante la crisi, molte persone lavorano nelle festività, lavorano di sera, lavorano molte più ore della media nazionale. Poi, in compenso, ci sono molte persone che non lavorano del tutto o fanno a malapena mezza giornata e molte fabbriche hanno chiuso, altre lottano per non farlo e l'indotto si sta man mano riducendo. Insomma, tutto a Valenza, o quasi, gira intorno al mercato dei gioielli. La ricchezza e la povertà dipendono da quello, la cultura e la mancanza di cultura alternativa dipendono da quello.
E Alessandria invece su che cosa vive? Io ancora non ho capito che tipo di economia ha Alessandria. Qual è il fondamento economico della città, intendo. Ha delle industrie? Alcune, che danno lavoro. Ma non moltissime mi pare di capire. Non mi sembra si possa classificare Alessandria come città industriale. E' una città di servizi, mi sembra d'aver sentito. Ma servizi di che tipo? E cosa vuol dire esattamente città di servizi?
E', Alessandria, una città muta, in molte cose. Muta perché sembra non parlare di sé, perché ha poche eccellenze, come già sul forum si è più o meno accertato. Addirittura si è arrivato a supporre che la squadra di calcio sia un'eccellenza di Alessandria. Io non ho niente contro 'i grigi', assolutamente, ma definirli un'eccellenza mi sembra un po' tanto. Ma questo dà l'idea della difficoltà a trovare qualcosa di straordinario.
Non che io viva male ad Alessandria, tutt'altro. E' che spesso mi pare incomprensibile, mi sembra impossibile smuovere qualcosa. Sbaglio io, naturalmente, è solo una sensazione. Eppure.
Capisco che verrebbe da chiedere: ma che vuoi capire? di che cosa parli? E' una città, come tante città di provincia.
Forse è vero, sono io che cerco di capire qualcosa che non c'è. E' che a me piace capire. E poi avendo un figlio mi viene da chiedermi che futuro può avere Alessandria, che possibilità ci saranno, se ci saranno. Mi chiedo tra vent'anni se per forza i giovani di quel tempo dovranno migrare se avranno dei sogni o invece potranno rincorrerli anche stando qui. Se capissi un po' di più della città attuale magari avrei qualche idea in più sul futuro, ecco. E magari mi preoccuperei di meno.
Anche se dovesse rimanere una città di servizi. Non mi importerebbe. Andrebbe bene, veramente. Mi basterebbe solo capire cosa vuol dire città di servizi, dopotutto. Sarebbe un primo passo.
M