IL FILM
LA DONNA CHE CANTA DI DENIS VILLENEUVE
ORARIO SPETTACOLI:
Venerdì 25-03 alle ore 21.30;
Domenica 27-03 alle ore 17.00 e alle ore 21.30;
Lunedì 28-03 alle ore 22.15.
Testo tratto dalla rivista online
NonSoloCinema anno VI n. 23 - © 2010
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"LA DONNA CHE CANTA (INCENDIES)" DI DENIS VILLENEUVE
La morte dei sentimenti
Articolo di Andrea Massimiliano Guetta - Pubblicato domenica 5 settembre
2010
Nawal Marwan è in prigione e siede per terra nella sua cella: il corpo
martoriato da continue torture, gli occhi spalancati. Non dovrebbe sentire,
ma ascolta le urla di dolore di un'altra prigioniera. Non dovrebbe parlare,
ma continua a cantare.
Scontato il periodo di prigionia Nawal desidera una vita serena e si
trasferisce in Canada con il figlio Simon e la figlia Jeanne. Nawal
sperimenta per poco i gesti quotidiani di un'esistenza felice che non ha mai
conosciuto e muore lasciando ai due figli quattro lettere. Due di queste
sono dirette a loro: dovranno aprirle dopo aver recapitato le rimanenti due
al padre e al fratello, che Simon e Jeanne non hanno mai conosciuto. Jeanne
si mette in viaggio per il Medio Oriente con l'obbiettivo di trovare i due
familiari e scopre una verità di dolore e violenza, quella catena d'odio che
ha consumato l'animo della madre.
Incendies è un film che non lascia tregua: colpisce lo spettatore dalla
prima all'ultima inquadratura e lo costringe all'analisi di una vicenda
crudele. È una pellicola necessaria poiché testimonia in modo tragico ed
esplicito l'insensatezza della guerra e il dramma di una donna segnata dalle
ingiustizie più terribili. Denis Villeneuve è un regista coraggioso, in
grado di mettere in scena la sequenza più cruda e di ricordarci che quella
davanti a noi non è pura fiction. Il messaggio socio-politico del film è
diretto: Nawal vive sulla propria pelle il conflitto arabo-israeliano e la
gravità del singolo scontro rimanda a una dimensione universale che ingloba
tutte le tragiche conseguenze delle guerre contemporanee. Nawal da giovane
viene cacciata di casa per aver ascoltato i propri sentimenti, trasferitasi
dallo zio vuole impegnarsi attivamente per costruire e costruirsi un futuro
di pace. Eppure viene costretta dalla guerra a mettersi ancora in viaggio.
Nawal cerca ostinatamente ciò che sarebbe dovuto a chiunque, segue l'amore
che la lega ai propri figli, ma avanza da sola in una realtà negativa dove l'umanità
viene dimenticata, sepolta sotto le macerie di villaggi distrutti.
Villeneuve traspone sul grande schermo la pièce teatrale Incendies di Wajdi
Mouawad e sviluppa con un magistrale utilizzo del montaggio parallelo una
trama complessa. Il plot alterna la vicenda di Jeanne (hic et nunc
narrativo)e la storia di Nawal (flashback). La figlia percorre lo stesso
tragitto della madre e durante la sua ricerca condivide i dolori vissuti da
Nawal anni prima.
Incendies è dunque un'opera scomoda ma urgente. Un film da vedere che
costringe ad «aprire gli occhi».
Titolo originale: Incendies - Scorched
Nazione: Canada, Francia
Anno: 2010
Genere: Drammatico
Durata: 130'
Regia: Denis Villeneuve
Cast: Lubna Azabal, Mélissa Désormeaux-Poulin, Maxim Gaudette, Rémy Girard
Produzione: micro_scope
Data di uscita: Venezia 2010
Testo tratto dalla rivista online - NonSoloCinema - anno VI n. 23 - © 2010
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Sabato 26-03 alle ore 21.30
TEATRO DELL'IMPROVVISAZIONE