LA DONNA CHE SBATTEVA NELLE PORTE - 11 GENNAIO-TEATRO ALESSANDRINO - Recensione


Le musiche sono anni ’60 e il sipario si apre su “Paint it Black”, rivelando una scena sulla quale appaiono un frigo, una lavatrice sgangherati e pochi mobili poveri e consunti. Marina Massironi ci racconta la storia di Paula Spencer, donna di 39 anni, madre di quattro figli e appena vedova di un uomo che lei stessa ha cacciato di casa da un anno, dopo violenze di ogni tipo. E’ il ritratto perfetto della vittima, sin troppo frequente: una donna di bassa estrazione sociale, nata in un contesto degradato laddove il semplice essere ragazza comporta una classificazione negativa (o troia o stronza) e nessuna prospettiva per il futuro.
Paula si innamora di un giovane che la affascina e che le regala un sogno di rispettabilità, per trovarsi poi a giustificarlo, una volta sposata, di atti inqualificabili nei suoi confronti. Commuovono l’amore e la speranza mai sopiti nei confronti del suo carnefice che ritornano ogni volta irrazionalmente nel ricordo dell’infatuazione iniziale e dei pochi momenti di dolcezza. Ciò che emerge, tuttavia, è un grido più volte ripetuto ("chiedetemelo!") nei confronti di tutti coloro che hanno visto e hanno fatto finta di non accorgersi dei soprusi da lei subiti. L'accusa è in particolare rivolta al personale medico, testimone muto e insensibile di ferite motivate da continue e ingiustificabili cadute o colpi contro porte (da qui il titolo). Un’interpretazione molto impegnativo e da brivido, che non lascia un attimo di tregua e addirittura opprime per la verità che emerge dal testo. Il senso di oppressione cresce con l’andare della narrazione e vengono tralasciati i momenti teneri e ironici del ricordo per cadere nel baratro dell’alcoolismo, delle botte, della paura e della solitudine totale. Il culmine della disperazione, che diventa furia, viene da lei toccato alla vista dello sguardo lascivo del marito nei confronti della loro primogenita. Di fronte a tanto cresce in lei il coraggio che la rende capace di colpirlo alla testa e di costringerlo ad andarsene di casa, lasciandola consapevole di aver fatto, finalmente, un gesto giusto e coraggioso. Paula è, nonostante tutto, addolorata dalla morte violenta e improvvisa, durante una rapina e un omicidio, del suo uomo. Con lui, svanisce ogni suo sogno di essere amata e ogni possibilità di comprendere il motivo di tanta cattiveria. Un monologo difficile e ricco di mille sfumature per una grande attrice.

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