Keely and Du al Sociale di Valenza mercoledì 3 dicembre

Una commedia per chi ha ancora voglia di pensare, di affrontare alcuni temi che la Società ci mette sotto agli occhi tutti i giorni: si tratta di Keely and Du, lavoro tratto da Jane Martin e portato in scena da Beppe Rosso, al Teatro Sociale di Valenza mercoledì 3 dicembre.

La linea produttiva di Beppe Rosso prende avvio dalla necessità di un confronto con testi di nuova drammaturgia straniera e autori che, con forme e modalità diverse, affrontano i territori e le tematiche dell'inquietudine contemporanea.

Su questa scia si colloca Keely and Du, che affronta il problema etico dell'aborto, sollevato con veemenza nell'attuale dibattito sociale e culturale, in tutte le sue implicazioni, per far scaturire da esso il conflitto fondamentale del tempo presente: quello tra fede e libertà, quello sul precario confine tra pensiero laico e religioso.

La commedia, immersa in una situazione estrema, racconta del rapimento di una giovane donna -che vuole abortire perché violentata dall'ex marito - da parte di un prete e della sua aiutante, membri di un'organizzazione di difesa alla vita, che intendono accudirla amorevolmente per tutta la gravidanza e provvedere alle spese per la crescita del figlio.

Il dramma innesca una corsa contro il tempo, in cui la suspence è garantita dalla bomba ad orologeria che Keely porta in grembo. Il testo fa emergere nell'immagine della ragazza incatenata al letto, sotto gli occhi del sacerdote, l'assurdo paradosso che trasforma l'amore in violenza, la carità in sopruso. Sullo sfondo il dibattito sui confini del libero arbitrio e il tema della famiglia, agognata e messa in discussione anche attraverso il personaggio del marito richiamato sulla scena dal sacerdote. L'amicizia che nasce tra le due donne eleva il dramma dalla sfera ideologica a quella più profondamente umana.

La scrittura di Jane Martin, caratterizzata da un'estrema leggerezza pur affrontando un tema così denso e tragico, riesce a mantenere gli andamenti e l'ironia della commedia, per far emergere le contraddizioni di cui sono vittime i quattro protagonisti.

La traduzione è di Filippo Taricco, la regia di Beppe Rosso. In scena Barbara Valmorin, Beppe Rosso, Federica Bern, Alessandro Lombardo e Francesco Mina. La scenografia è di Paolo Baroni, le luci di Cristian Zucaro. La produzione è della Fondazione Teatro Stabile di Torino - ACTI Teatri Indipendenti con il sostegno del Sistema Teatro Torino.

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