La commedia, tratta dalla novella omonima del 1910, debuttò in dialetto siciliano al Teatro Nazionale di Roma nel 1916 e fu successivamente tradotta a rappresentata in quasi tutti i paesi del mondo.
L'anziano prof. Agostino Toti sposa la giovane Lillina, figlia del bidello della scuola dove insegna, dopo che la stessa viene cacciata dai genitori perché incinta e impossibilitata a sposare Giacomino, il fidanzato povero che non può mantenerla.
Il professore, pur essendo legalmente il marito di Lillina, la considera una figlia, accetta in casa le visite dell'amante Giacomino e si affeziona al loro figlioletto Ninì come un nonno; quando, inaspettatamente, riceve una cospicua eredità, fa assumere dalla banca che custodisce il suo denaro lo stesso Giacomino come impiegato.
L'intera situazione è causa di scandalo, invidia e malignità nella cittadina di provincia in cui vivono i protagonisti della storia...
Scenografie: Studio Arch. Giulia Boioli
Tecnico luci: Gianfranco Mandrini
Tecnico audio: Enzo Boi
Consulenza musicale: Alessandra Mandrini
Regia: Ferruccio Reposi