Il Cenacolo di danza GdP La Fenice presenta il suo nuovo spettacolo coreutico teatrale
'The Picture of Dorian Gray'
Giovedì 19 giugno alle ore 21.15 presso la Sala Grande del Teatro Comunale di Alessandria
Mostratosi per la prima volta sul "Lippincott's Monthly Magazine" nel 1890 e ricevuto dalla critica vittoriana con vivo scandalo e severe polemiche, "The Picture of Dorian Gray" costituì una sorta di manifesto del decadentismo inglese.
Il romanzo narra la storia dell'incantevole Dorian, che ottiene inspiegabilmente di conservare giovinezza e bellezza, nonostante le sue depravazioni e l'inarrestabile incedere del tempo. Ad invecchiare ed imbruttire in sua vece è, infatti, un suo ritratto, opera mirabile dell'amico e pittore Basil Hallward,
L'opera si centra su tre personaggi chiave: Dorian Gray, Basil Hallward e Lord Henry Watton, icone rispettivamente dei concetti di bellezza, arte e cinismo della ragione; in un certo qual modo compendio della 'filosofia' wildiana.
In questo gioco Dorian Gray è la personificazione della bellezza, il pittore Basil dell'arte, Lord Harry Watton probabilmente la trasposizione letteraria di Wilde. Tutti, in qualche modo, figli dell'essere stesso del loro autore che finisce per praticare lui stesso la vita dissoluta e dissacratoria del romanzo volgendosi ad identificare la sua stessa esistenza come un'opera d'arte e pagando così in prima persona le sue scelte.
Il ritratto di Dorian Gray destruttura il pensare comune dell'epoca, sottolineando con decisione ed imprudenza la supposta supremazia dell'artista sulle leggi della morale e sulle convenzioni della società.
Sentitevi, quindi, cari spettatori, liberi di osservare e in diritto di giudicare, ma debitori ad Oscar Wilde della validità del concetto, ossia l'Indipendenza dell'arte dalla morale, perché dopotutto l'arte non può essere immorale, l'arte è… completamente inutile.
prima dello spettacolo, alle ore 20.15 si terrà la commemorazione del centenario della nascita di madre Leonarda Boidi.
Madre Leonarda Boidi era una monaca passionista del monastero di Ovada: una donna forte e dolce, dedita alla contemplazione, ma inserita nel suo ambiente.