Rockit 171

Lasciati immaginare: sei in gabbia eh? Caldo e visioni ultrasensoriali.

Le goccioline sulla schiena si scollano ed e' il silenzio dello

stress psicosomatico. Cerchi di ossigenare il tuo pollaio con

ventilatori puntati addosso come la mira del cecchino mentre

uccideva Kennedy. Vuoi farti condizionare dall'aria condizionata.

La tua prigione e' triste piu' di quel lampione smorto. Flash.

Dici cose isteriche. Ti arrabbi. Il tuo colore di oggi e' cinereo.

Ascolti canzoni pallide, e' estate da tre giorni e gia' vorresti il

freddo. Perche' nel penitenziario in cui t'incastri l'inverno

scorre piu' facile. Comebackseptember. Non ce la fai piu' eh.

Any. Minute. Now. Te la ricordi l'ultima volta che hai chiuso gli occhi

e ti e' piaciuto?

Adesso immagina tu. Colore arancione accesissimo. L'Infinito del 

chillin'. Il sole che si frantuma sul bordicino del mare blu (tonalita'

che photoshop sta ancora capendo come imitare). Granelli.

E' il tramonto che pensavi appartenesse solo a surfisti e fotoromanzi

seventies. Stare. Bene. Suonano Simon & Garfunkel al lido

piu' vicino, si sente cosi' leggera che tra le onde del mare e la

canzone non capisci bene qual e' il suono del silenzio. Ed e' quello il

tuo lavoro adesso. Capire quel suono. Studiare quel colore.

E lasciarti coccolare. Si chiama solewax. Si fa nel tuo posto avvelenato.

Ogni. Minuto. Ora. Te la ricordi la prima volta che hai aperto gli occhi sott'acqua?

 

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