Nuova Terra
di via dell'Erba in Alessandria, dopo anni di attività.
La tanto declamata, pianta e prevista crisi sta arrivando davvero, non si fa
sentire solo nel settore dell'abbigliamento, dei tanti negozi nati senza nome e
speranza, inizia piuttosto a colpire anche in altri campi,
in questo caso la cultura alessandrina perde una delle più belle, anzi la più
bella libreria della città.
La chiusura (lasciatemela definire infelice) dell'accesso da Piazzetta della
Lega, causata dai lavori
dell'indispensabile restauro della piazza stessa, hanno dato il colpo di
grazia all'attività.
In realtà la chiusura era già paventata da mesi, e nonostante gli sforzi
profusi, la Nuova terra è costretta a chiudere.
In realtà, temo che questa crisi sia solo il casus belli della chiusura,
duole ammetterlo ma la nuova Terra è solo una delle tante vittime dei tempi che
stanno cambiando, anzi sono cambiati: la drogheria sotto casa chiude, e
soccombe al supermercato, il negozietto di abbigliamento cede al franchising,
l'artigiano scompare, l'mp3 sostituisce il vinile, internet tutto può e tutto
fa, meglio, più velocemente e a minor prezzo, è una dura legge di mercato ed è
in gioco la nostra stessa sopravvivenza. Se nei supermercati gli sconti dei
libri sono stati bloccati al 20% con una legge, su internet il 30% dilaga.
Purtroppo è la dura legge del libero mercato, una partita non giocata ad armi
pari, e persa in partenza dal piccolo.
E poi, quanti di noi leggono ancora, trovano il tempo per scegliersi un
libro, portarselo a casa, gustarsi il profumo delle pagine appena stampate, e
immergersi nella lettura; no, oggi siamo tutti di corsa, spingiamo con ansia un
carrello al centro commerciale, se prima delle casse facciamo scivolare tra il
prosciutto e l'ammorbidente una copertina colorata è già tanto, è uno dei dieci
libri più venduti, sarà sicuramente bello...se mai lo leggeremo.
E sapete qual è la tragedia? Che tanti non si accorgeranno neanche di questa
chiusura, né delle altre che seguiranno, né soprattutto di quanto ci stiamo
svuotando e spersonalizzando.
Con il rimpianto dei bei momenti passati in quella libreria, con sincera
preoccupazione
per le due dipendenti che perdono il lavoro, vi chiedo di riflettere
sull'avvenimento,
e di cercare di capire qual è il vero significato di questa che io definisco
sconfitta.