Recensione QUELLA SERA AL VEL D'HIVER

"Quella sera al Vel d'Hiver"
Venerdì 16 Dicembre al teatro San Francesco
spettacolo scritto, diretto e interpretato da Massimo Poggio, Gualtiero
Burzi e Davide Iacopini.
Un'avventura che parte nell'italia della miseria.Accomunati dalla passione
per il ciclismo,da un bisogno di evasione,di fuga,dalla miseria vera, della
Novi Ligure del primo Novecento, fatta di lavoro duro e mal retribuito, in
fabbrica o nei campi; di famiglie numerose e di troppe bocche da sfamare.
Sono loro i tre protagonisti di "Quella sera al Vel d'Hiver",spettacolo
scritto, diretto e interpretato da Massimo Poggio, Gualtiero Burzi e Davide
Iacopini.
 Costante Girardengo diventerà il mito del grande ciclismo Sante Pollastri
diventerà il più famoso bandito degli anni Venti Biagio Cavanna sara detto
il "mago di Novi" o l'"orbo veggente" per la sua capacità di interpretare il
corpo di un atleta sentendolo solo con le mani.
Forse non erano amici,ma è vero che Bandito e Campione si conoscevano:
avevano un amico comune, il massaggiatore-preparatore Biagio Cavanna, e ad
ogni modo erano tutti e tre compaesani.
Girardengo ,Pollastri e Cavanna , quella sera del 1932 a Parigi si
incontrarono al Vel d'Hiver. Si videro dietro le quinte di una
manifestazione in pista. Il campionissimo era impaurito, temeva di essere
coinvolto in uno scandalo, la polizia cercava Sante dappertutto. Il suo
massaggiatore Cavanna lo riconobbe da un fischio: si fermarono a parlare con
lui, scambiando qualche battuta e gli diedero appuntamento a Novi Ligure. Ma
Sante non ci arrivò mai, lo arrestarono prima.
Buon testo e messa in scena ben ritmata con i tre attori che si alternano
abilmente in un susseguirsi di storie che ruotano attorno ai tre
protagonisti,Girardengo,Pollastri,Cavanna.
Precisa la ricerca storica fatta sui personaggi e sul mondo del ciclismo di
allora.
Si ride e si pensa in questo spaccato dell'Italia del primo Novecento.
A mio parere uno spettacolo da non perdere.
Antonio Coccimiglio

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