Museo Etnografico: ristrutturazione dello spazio adibito ad allestimento museale:“da caserma a museo”

I lavori di ristrutturazione dell'ingresso del Museo Etnografico, si stanno ultimando grazie all'impegno dei volontari e al contributo assicurato dalla Fondazione della CRAl. Si è tenuto conto del fatto che un ingresso è un vero e proprio biglietto da visita di un museo;  sintetizza il senso e la storia della "Gambarina".  Una storia antica e importante per la città.             L'area sulla quale sorge è donata alla municipalità in periodo rinascimentale dalla Famiglia Gambarini.            Di certo nel '700 è caserma di cavalleria e verso la metà dello stesso secolo, l'arch. Caselli provvede a ristrutturazioni e a pilastrate "di spina".   I bei pilastri ottagonali di pietra sono sicuramente romanici.  Da dove provengono?  Da qualche altro antico edificio alessandrino andato perduto?            Di certo siamo di fronte a un'architettura "spolium"affascinante e misteriosa.           Nel "sentire" degli alessandrini la Gambarina è sempre stata una caserma, ma con il lento volvere dei tempi sta sempre più diventando un museo, luogo di cultura e un centro di incontro e confronto per tutti.

Questa polivalenza storica deve balzare all'occhio del visitatore di primo acchito.      Di fronte e a fianco del bel cannone napoleonico, già presente in loco da qualche mese, sono stati realizzati arredi assolutamente moderni ed essenziali che non sopraffanno gli oggetti esposti, ma celano impianti e sono utilizzabili in quanto armadi e contenitori e in particolare, diventano naturale supporto per sagome disegnate e dipinte che andiamo preparando.           Soldati, ex soldati, che ritornano a essere contadini           in un ciclo di vita e di tempi continuo e mutevole.  Sistemeremo oggetti, uniformi, cose varie, inquadrate in pannelli fondali e teche, in un insieme che si proponeva essere funzionale ed essenziale.      Pensiamo di esserci riusciti.         Un ingresso degno di un luogo          che ospita sempre più visitatori e che diventa un crocevia degli interessi culturali degli alessandrini.

Le sagome in grandezza naturale che disegneremo e dipingeremo, saranno eseguite su materiale a definirsi, plastificato ed applicato in verticale in un movimento avvolgente il visitatore.        Calibrando le minime differenze di statura delle figure, contiamo anche di creare un effetto prospettico.  

 

Alessandria 15/7/2009

La Direttrice Elena Garneri

 

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