L'albero di Natale è assolutamente "ecologico". Lo ribadisce Confagricoltura, chiarendo che gli abeti che per Natale adornano le nostre case sono, in massima parte, allevati in appositi vivai. E che se invece sono prodotti del bosco, sono frutto di operazioni di diradamento necessarie e assolutamente controllate dal Corpo forestale.
L'Organizzazione, che ha tra i suoi associati molte aziende vivaistiche che allevano abeti per il Natale (in Italia sono circa 100), spiega che questo tipo di coltivazione, assolutamente dedicata, viene, in particolare, svolta in zone di collina e di montagna dove sarebbe difficile qualunque altra attività agricola. L'albero di Natale, quindi, porta valore aggiunto e occupazione in aree altrimenti destinate all'abbandono, con grandi vantaggi anche dal punto di vista del mantenimento del territorio e della difesa dell'ambiente.
Ma gli alberi di Natale vengono anche dai boschi. Confagricoltura ricorda che il 62% del patrimonio boschivo italiano è di proprietà privata e che i boschi svolgono un ruolo insostituibile contro le emissioni di anidride carbonica.
"Un'abetaia, che per entrare in produzione ha bisogno di circa 30 anni – spiega l'Organizzazione Agricola - necessita di operazioni di taglio e disboscamento, dalle quali provengono parte degli alberi di Natale. Operazioni che avvengono sotto il controllo puntuale del Corpo forestale e che consentono il riutilizzo del sottoprodotto del bosco".
Alessandria, 20 dicembre 2007
www.confagricolturalessandria.it