Dialët Lissandrén – dizionario Alessandrino - Italiano
" arlogè --- asnéi "
arlogè - arlugè (s. m.). orologiaio, chi vende ed aggiusta orologi.
arlòri (s. m.). orologio, ordigno di varie sorta, a sole, a ruote, a pendolo, che misura ed indica le ore: se da tasca, dicesi più propriamento oriuolo, e nel dialetto mùstra.
arlùcchia (s. f.). reliquia, qualunque parte avanzi di un santo dopo la sua morte
armàri (s. m.). armadio; guardaroba.
arméli (s. f. pl.). semi o granelli, parte del vegetale che contiene in sù gli elementi di altro vegetale simile a quello che li produsse.
arménta (s. f.). spazzatura, ciò che si toglie via dal pavimento nello spazzarlo.
armentaròra-amentaròla (s. f.). cassetta da spazzatura, recipiente quadrangolare di legno, latta, a tre sole sponde basse, verticali, le due opposte, triangolari, quella di mezzo, quadrangolare, e a questa è fermato verticalmente un lungo manico verticale di legno. Con la granata vi si fa entrar la spazzatura di una o più stanze, per trasportarla altrove.
armognà - armugnà (s. m.). albicocca, frutto or naturalizzato in Europa, a nocciòlo, di colore e sapore poco dissimile dalla pésca, ma di minore grossezza, e la cui buccia non è mai tormentosa, come in alcune pésche.
armói (s.m.) ammollo
armüscc (s. m.). miscuglio; pasticcio.
armüs'cè -armüs'cè (v. tr.). mescolare, rimestare, mettere insieme confusamente. # armus'cè ar carti = scozzare le carte.
arnéis (s. m.). arnese. * Fig. cfr. aruabi.
arnuvè (v. tr.). rinnovare. # arnuvè la vestimenta = inaugurare l'abito nuovo.
aròst (s. m.). arrosto. # tonta füm e poc aròst = tanto fumo e poco arrosto.
arpatén (s. m.). rigattiere.
arpatèra (s. f.). rigattiera, donna che compra e rivende roba usata.
arpulì (v.tr.) ripulire
arruitèssi (v. rifl.). avvoltolarsi, avvolgersi, dimenarsi come fa il maiale nel brago.
arsanèss (v. rifl.). risanarsi, ricuperare la sanità.
arsentìssi (v. rifl.). risentirsi, offendersi *sentir dolore a qualche tendine per isforzo fatto. # ant u sforss am son arsentì = nello sforzo ho sentito dolore.
arsién (s. m.) segatore, colui che esercita il mestiere di segar toppi di alberi per ridurli in panconi, assi piane, correnti e altri legnami da lavoro.
arsión (s.f.) sega usata a quattro mani
arsiüm (s. m.). segatura, quei tritoli che si staccano dal legname nel segarlo.
arsòrt (s. m. [dal franc. ressort]). molla.
arsurè (v. tr.). risuolare, rimetter nuova suola alle scarpe o stivali. # arsurè 'r scarpi = risuolare le scarpe.
artaj [botega d'] (s. m. pl.). bottega di pizzicagnolo, dove si vande pane, farina, fagiuoli ecc.
articiòcch - arciciòcch (s. m. [dal franc. artichaut ]).carciofo, pianta della famiglia della cardiacee, il cui fiore si mangia sì cotto, come crudo.
artréta [di soldà]. (s. f.). ritirata [dei soldati].
artrusè - artrussà(v. tr.). acconciare, parlando di pollo o altro simile volatile; oltre che vale collettivamente sbuzzarlo, pelarlo ecc. significa più specialmente quel ripiegargli il collo, restringergli le membra, sì che non sembri in atto di volare. * Fig. éssi mal artrusà = essere male in arnese, mal vestito.
aruàbi (s. m.). marmocchio, ragazzino, soldo di cacio.
asgagési (v. tr.). affrettarsi. # asgagti ch a jò presia =sbrigati che ho premura.
arvëdsi (form. avverb [dal verbo]). arrivederci. * Fig. vale per introdurre un ironico paragone (pari all'it. figurarsi o simili): # 's l'è brüta ista, arvëdsi cula! = se è brutta questa figurati quella!
arvendaròra (s. f.). trecca, rivendùgliola, fruttaròla, rivenditrice di ortaggi, frutta.
arvéndi (v. tr.). rivendere, vender di nuovo.
arzentè (v. tr.). risciacquare; rigovernare, parlandosi di stoviglie
arzóra (s.f.) quartiere, rione della città, sito.
asicürasiòn (s. f.). assicurazione. # avéi l'asicürasiòn ans ra vita = avere l'assicurazione sulla vita.
asidént. (s. m.). accidente. # c'ut amniss 'n asidént = ti venisse un accidente.
asió (s. m.). zarlo, ruzzo, gran voglia di scherzare.
asistént (agg., ma anche sostantivato). assistente.
asnéi - aznéi (s. m.). acino; ciascuno dei granelli d'uva di figura globosa e ovale, l'unione dei quali sul raspo forma il grappolo; nell'acino si trovano i vinacciuoli, che sono i semi della vite. Gli acini, quando s'è tolto il vino, diconsi vinacce.
Dialët Lissandrén – rubrica di dialetto alessandrino