Abbiamo visto Amleto alla Cittadella

Spettacolo altalenante specialmente nel ritmo.
Ovviamente è un prodotto di qualità, con due attori notevoli come Branciaroli e Silvio Orlando, che sviluppano due personaggi in maniera personalizzata e riuscita.
Tutti gli altri attori, Preziosi compreso, rimangono un po' imprigionati nel ruolo, nella classicità e staticità dei personaggi.
La regia, se da un lato rende benissimo l'idea di una corte immobile e paralizzata, lontana dalla realtà soprattutto nel contrasto con la freschezza universitaria degli amici di Amleto, a volte non pare abbastanza coraggiosa puntando su una certa staticità nella realizzazione delle scene.
Quasi ci fosse un senso di rispetto eccessivo e di timore reverenziale per l'opera.
Molto azzecata l'idea del letto d'ospedale all'inizio, che da l'idea di un ambiente tetro, freddo, anticamera della tragedia finale. Peccato che successivamente questa idea sia stata poco utilizzata.
Tra gli attori, come detto, pregevole Branciaroli che ha sviluppato una sua personalizzazione del personaggio del re, un personaggio sicuramente cinico, quasi indifferente a tutto quello che succede, senza una vera passione se non per se stesso.
Le musiche di sottofondo stile techno secondo me non aggiungono molto alla qualità dello spettacolo, il cui unico difetto è talvolta di cadere nel ritmo perdendo l'attenzione dello spettatore

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