Rockit 172

Ti capita mai di non essere tu a parlare?

Che certe parole vorrebbero distoglierti dal vezzo di stare bene.

Come se diffidare dalla turbolenza e dubitare della sincerita' fosse

una dolorosa anticipazione dell'eta' adulta. Come la sera quando e' tardi.

Le giornate sono un enorme giradischi, oggi sei il disco piu' bello

della storia dei dischi belli e domani sei solamente il bottone Start.

Ho un taccuino con me sempre. Ho qualcosa da dirti con me sempre. Ma.

A volte non ho la penna. A volte non ho voce. A volte non sono io.

Quel famosissimo film che ti ricordo io non l'ho nemmeno mai visto.

Io non ti ho mai visto. Beviamoci fino all'ultima goccia e spacchiamo

i bicchieri per terra. Distruggiamoli. Nessuno potra' mai piu' bere nel

nostro bicchiere. Si puo' volere tutto. Ma se dormi e le palpebre ti

tremano come se sentissero il movimento ciclico della terra, allora

non hai sonno. Non e' il caldo. E' tutto cosi' evocativo. Cos'aspetti?

Bucami pure insetto mostruoso come Gregor Samsa. Non ti sento.

Solo l'orchestra cinematica. No pulp. Correte tutti a cercare le radici

che io e i miei amici pensiamo alla cima. Qui non c'entriamo niente.

Il vizio delle emozioni non si perde. Te l'avevano detto che la via piu'

breve la scopri sempre al ritorno quando volevi venire da me e invece

sei venuta sulle tue lenzuola?  Capire la percezione estetica non e'

un'arte. E' una stramaledettissima perdita di tempo. Hai tempo?

Allora non essere tu a parlarmene.

 

 

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