Con calma.. senza alcuna fretta .. andiamo avanti con il dizionario…
F
fügàssa (s. f.). > figàssa
fugëtta (s. m.).ficcanaso, entrante che volentieri s'introduce presso chicchessia, e riesce talora in cose difficili.
fugnè (v. intr.). rovistare, frugare, cercare. # fugnè 'n sacòcia = frugare in tasca.
fugnén (agg.). furbo, ingegnoso, che sa frugare per ogni dove.
fuinèra (s.f.) trappola per faine.
fuiòt (s.m.) pentolino in terracotta per bagna cauda.
fujachén (s. m.). cartocci del granoturco, spesso utilizzati per riempir materassi.
fuladúr (agg. ma spesso sost.). rubacuori, che ha notevole successo con le donne. # l'è 'n fuladúr = è un dongiovanni.
fulè (v. tr.) volg. fottere.
fulón (s. m.). spintone.
fúm (s. f.). fumo. # fúm 'd ras = negrofumo, fuliggine tratta dai legni resinosi arsi.
fùmarò (s. m.). fumajuolo, torretta, rocca, fumaiolo del camino, quella più alta parte della gola, che s'innalza al di sopra del tetto, e dalla quale per uno o più buchi esce il fumo che spandesi nell'aria. Chiamasi pure con tal nome quel legnuzzo, che per non essere totalmente affocato manda fumo.
fümè (v. tr.) .fumare * Fig. star lungamente aspettando.
fùméira (s.f.) fumo, nuvola di fumo.
fümèla (agg. a volte sost.). femmina, effemminato.
fúmént (s.m.) suffumigi.
fundèll (s. m.). fondello, parte che serve da fondo a qualcosa. Dicesi "prendere per i fondelli" per indicare "prendere in giro".
fundén-na (s. f.). scodella, piatto fondo, fondina.
fundón>sfundón
füneràl (s. m.). funerale.
funtòn-na (s. f.). fontana.
funùcc >fnùgg. (s. m.). finocchio, pianta la cui radice aromatica è mangereccia.
fúrb (agg. spesso sost.). furbo.
furbìssia (s. f.). furbizia, furberia.
fùrca (s. f.). forca. # va 'ns ra fùrca = vai al diavolo.
furchén - furchëtt (s. f. (agg. spesso sost.). furbo.
furchëtti (s. f. pl.). forcine, specie di spilli neri doppi, cioè formati d'un pezzo di fil di ferro appuntato alle due estremità, ripiegato nel mezzo a foggia di mollette. Le forcine s'appuntano ai capelli in alcune acconciature.
furesté (agg. spesso sost.). straniero.
furgén (s. m.). paletto, specie di chiavistello, formato di una spranghetta schiacciata, quadrangolare, scorrevole entro due staffette ripiegate in quadro e fermate sur una piastra di ferro.
furiè (s. m.). focolare, quell'apertura del camino, o anche il piano della medesima a livello del pavimento dove si pongono le legne da ardere.
furlàn (agg. anche sost. [qualche riferimento a furlano come friulano?]). furbo, accorto.
furlén (s. m.). ferlino, specie di moneta equivalente alla quarta parte d'un denajo.
furmagg (s. m.). formaggio.
furméja (s. f.). formica, insetto che vive il verno sottoterra.
furmiè (s. m.). formicaio (anche Fig.).
furnàz (s. f.). fornace, forno per cuocervi mattoni.
furnè (s. m.). fornaio, colui che tiene il forno e cuoce il pane.
furnëtt (s. m.). (anche furnèl) fornello, quel muricciuolo massiccio, costruito nella cucina,all'altezza della cintura, e sul cui piano sono parecchie buche quadre o tonde, di varia grandezza, con gratelle in fondo, su cui mettesi bragia per far cuocere vivande.
fursè (v. tr.). forzare.
furslén-na (s. f.). forchetta, arnese da tavola per lo più di metallo, a due, a tre, a quattro punte, col quale, tenuto in mano pel manico, s'infilza il boccone di vivanda solida per portarlo alla bocca. Nelle posate da frutta la forchetta suole avere meno punte, anche due sole.
furtinà (agg.). fortunato.
furvàja (s. f.). briciola; piccola quantità .# 'na furvàja 'd furtën-na = un pizzico di fortuna
furùcc (s. m.). catenaccio, chiavistello, sorta di serrame che consiste in un pezzo d'asta cilindrica di ferro, la quale, mediante una maniglia ferma, si tira, cioè colla mano si fa scorrere dentro parecchi anelli conficcati nelle due imposte d'uscio o finestra sì che essa ne attraversi la commessura.
füsètta - früsëta(s. f.). razzo, fuoco artificiale che scorre per l'aria.
füstiòrb (agg spesso sost. [da una sorta di escl. fusti orb! = diventassi cieco!]. tipo poco raccomandabile, con implicaz. di rabbia ma anche un po' di ammirazione. * Così dicasi per l'escl. füstiòrb! = vai al diavolo!.
Dialët Lissandrén – Premessa di Piero Archenti: clicca qui) – chi volesse il file word di 63 pagine lo richieda: blogalessandria@tiscali.it