Chi ama le cose belle ama la speranza di poterle avere.
Cacciare gli extracomunitari dall'Italia. Piano piano. Tutti.
Che problema c'e'? Va bene. Li cacciassero pure. Tanto non hanno
mai fatto un cazzo di bello. Altro che miscugli interculturali e
prospettive multietniche. Non abbiamo un gruppo hip hop composto
da africani, un sound system di gente etiope, nessun grosso evento
di polka. Gli slavi fanno brutto e della loro arte nemmeno l'ombra.
Gli ecuadoregni si ubriacano e basta. Non c'e' musica cinese o
egiziana nelle radio italiane, e tranne il sushi la cultura giapponese
non si sa cosa sia da ste parti. Colpa loro. Siamo stati sfortunati.
Dio divise gli extracomunitari poveri e destino' all'Italia la fetta
meno creativa e piu' propensa al furto e alla droga. Non c'e'
altra spiegazione. Non penserete mica che l'Italia sia un paese
che soffoca le speranze altrui? Naa. Stronzate anni ottanta.
Come se fare gli occidentali significasse sopprimere per imporre la
nostra fantastica immobilita'. Il mondo e' una cornice, ma come si guarda?
Chi non ha luce per vedere non puo', gli altri si. Tolleranza zero.
Solo i calciatori di colore sono ammessi, che dobbiamo vincere
i titoli. Ci hanno mandato gli extracomunitari sbagliati. Capita oh.
Per cui chiudete sta' porta e fatevelo piazzare nel culo da quelli
come voi. Saprete pronunciare il loro nome. Finche' vi sembrera'
una cosa bella. E finirete per amarla.