Alle 18.30 nel piccolo spazio di via Lanza 28 avremo il piacere di ascoltare delle vere leggende della musica tradizionale piemontese, gli alessandrini Tre Martelli.
La storia dei Tre Martelli ebbe inizio ad Alessandria nella primavera del 1977, quando tre elementi del gruppo rock-jazz Angostura decisero di sperimentare nuove sonorità acustiche miscelando suggestioni etniche con la musica medioevale e rinascimentale. A tal scopo, oltre alla strumentazione degli Angostura, il trio prese ad utilizzare strumenti acustici creando le basi per quello che sarà il "suono" futuro del gruppo. I primi mesi di prove si concretizzarono in un breve spettacolo allorquando fu loro chiesto di sonorizzare un racconto, destinato agli alunni delle scuole alessandrine, intitolato "La leggenda dei tre martelli". Insieme a quel concerto nacque dunque anche il nome del gruppo.
Per una di quelle strane coincidenze che alcuni amano definire destino, il "progetto" Tre Martelli divenne una realtà stabile qualche settimana dopo, quando gli Angostura subirono il furto di tutti gli strumenti e dell'impianto d'amplificazione; il che decretò la fine dell'esperienza del gruppo rock-jazz e l'inizio della lunga avventura del gruppo di musica etnica trasformatosi nel frattempo in un sestetto. Ben presto i Tre Martelli presero a stilare il proprio repertorio basandosi prevalentemente sulla ricerca etnomusicologica intrapresa in Piemonte dall'Associazione Culturale Trata Birata sotto la cui egida il gruppo cominciò da allora ad operare.
Nel 1978 il gruppo incise il primo lavoro: un demo-tape intitolato Danza di Luglio ed iniziò una lunga stagione di concerti in Piemonte e dintorni, ma fu solo dopo l'incisione del primo lavoro ufficiale Trata Birata del 1982, ottimamente recensito in Italia e in Gran Bretagna, che i Tre Martelli valicarono le Alpi iniziando una serie di tournée che li portò a suonare nei folk-club, teatri, piazze e folk-festival di gran parte d'Europa. Con qualche progressivo aggiustamento della formazione incisero nel frattempo altri cinque album: Giacu Trus, La Tempesta,
Bruzè Carvè, Omi e Paiz e Car der Steili.
Passati indenni attraverso le varie tendenze e "mode" del folk-revival italiano ed europeo i Tre Martelli vollero festeggiare i primi venticinque anni d'attività incidendo il CD antologico Semper Viv (2002). Questo lavoro fu inteso soprattutto come un omaggio a tutte le persone che con le loro testimonianze resero possibili la conoscenza e la documentazione della musica piemontese di tradizione orale e di quella "memoria collettiva" un tempo ben più ricca ed articolata che, però, ancor oggi forma il substrato (talvolta inconscio) su cui poggia gran parte della nostra cultura.
Nel 2003 il gruppo rinnova ancora parzialmente la formazione e nel 2005 incide quello che è attualmente l'ultimo album della loro carriera Tra Cel e Tèra, in continuità con le scelte del gruppo di mantenere sempre un suono assolutamente acustico, usando comunemente solo strumenti filologicamente corretti ed uno stile esecutivo che, pur arricchitosi d'energia e filtrato da arrangiamenti creativi, resta profondamente e tenacemente radicato nell'humus della cultura popolare piemontese.
Il gruppo, che nel 2007 ha festeggiato i 30 anni d'attività, attualmente ha all'attivo un migliaio di concerti in tutta Europa nove album ufficiali e compare inoltre in una ventina di compilation di musica etnica (vedi discografia), ha partecipato in diretta a trasmissioni televisive e radiofoniche per la Rai, la BBC ed emittenti nazionali tedesche, francesi, spagnole, svizzere, belghe.