a Diano d'Alba fino al 23 Novembre : mostra "Antonio Testa. Il Sacro e il Profano"

Il Comune di Diano d'Alba (Cn)
presenta...



Antonio Testa. Il Sacro e il Profano
Diano d’Alba (Cn), Palazzo Ruffino
La mostra prosegue fino al 23 novembre 2008

 
  
 

Organizzata dal Comune di Diano d'Alba, in collaborazione con l'Associazione Culturale Antonio Testa e con il contributo di Banca d'Alba, la mostra ha sede presso le sale recentemente inaugurate di Palazzo Ruffino (sede del Comune), nel cuore del centro storico del paese, e rimarrà aperta al pubblico fino al 23 novembre 2008, con il seguente orario: dal lunedì al venerdì dalle 10,00 alle 12,30; sabato, domenica e festivi dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,00

Diano d'Alba ha deciso in questo modo di rendere omaggio non solo ad un artista, ma ad un uomo di profonda cultura, oltre che pittore anche scrittore, scultore, fumettista e fotografo, che ha lasciato un numero assai consistente di quadri e scritti... un artista "completo" profondamente legato alle sue colline, le Langhe e il Roero.

Il tema dell'esposizione, "Il Sacro e il Profano", può considerarsi il filo conduttore di una produzione artistica che segue tutta la vita del pittore in un evolversi continuo della ricerca di una tecnica pittorica e filosofica, come egli stesso scrive nel suo libro autobiografico, edito nella primavera del 2008, "Ricerca di una Tecnica" (Edizioni L'Artistica di Savigliano).

Antonio Testa fu anzitutto pittore e uomo di profonda cultura. Ultimo di tre fratelli nacque a Torino nel 1904, ma visse fin dalla sua più tenera infanzia nel castello di famiglia a Baldissero d’Alba, una casa, quasi magica, che trasuda in ogni sua parte cultura e storia e che gli fu per tutta la vita una preziosa guida...Accolta da un grande successo di pubblico (i visitatori nelle prime settimane sono già stati centinaia), prosegue a Diano d'Alba (Cn) l'esposizione "Antonio Testa. Il Sacro e il Profano".


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Nei suoi scritti ricorre sovente il ricordo di quei tempi lontani, quando i lumi erano a candela e a petrolio, quando la lettura avveniva nella “Saletta dei Colonna” e la conversazione nel “Salone dei Savoia” così chiamate per le rispettive quadrerie.

Si laurea, più per dovere in legge e per aspirazione in filosofia, ma è la pittura che lo interessa e lo assorbe completamente; il Padre lo affida al pittore orientalista Alberto Rossi con cui compirà diversi viaggi in Oriente.

Sono degli stessi anni i viaggi a Parigi e a Londra dove conosce le varie correnti della pittura a lui contemporanea, ma mantiene sempre, fin da allora una indipendenza intellettuale.

In questo primo periodo sono numerose le Esposizioni, i premi del Re e della Regina, le grandi opere sacre, dove lo studio e l’amore per la pittura spagnola del Seicento sono sempre presenti. Del 1933 la grande “Ultima Cena” per la Chiesa Parrocchiale di Santa Caterina a Baldissero d’Alba, del 1934 l’Abside della Cappella di San Giovanni de La Salle a Torino e del 1938 la decorazione della Chiesa della Divina Provvidenza ancora a Torino.

E’ di questi anni l’incontro con la sua Musa ispiratrice: la bellissima Valentina, prima valente cantante lirica e poi ceramista di altissimo livello.

L’avvento della guerra interrompe un percorso che sembrava muoversi sotto i migliori auspici: le bombe degli inglesi su Torino distruggono il suo grandioso studio, l’eredità della tenuta di Baldissero d’Alba ed una forma di rinuncia al successo esteriore per la ricerca di una soddisfazione personale nella riuscita di tecniche pittoriche sempre nuove, lo allontanano dalla vita pubblica.

Tuttavia nasce negli anni Sessanta una lunga collaborazione con la Pia Società San Paolo di Alba che si concluderà, quando ottantaseienne, dipingerà un’ “Ultima Cena” ancor più drammatica della prima e che oggi si trova a Cinisello Balsamo (Mi). Dello stesso periodo è la decorazione della Chiesa dei Santissimi Apostoli a Piossasco (To).

In questo secondo momento della sua vita, quando non attende più ad un successo di pubblico, ma ad una soddisfazione interiore, dipinge moltissimi ritratti, paesaggi, fiori, e monotipi, crea sceneggiature dalle illustrazioni del Doré e negli ultimi anni, riuscendogli troppo faticoso dipingere, scrive una serie di romanzi che sarà cura dell’Associazione Culturale Antonio Testa dare alle stampe.

Un approfondimento sulla vita e sull'opera dell'artista piemontese si può avere attraverso la lettura della Monografia del pittore Antonio Testa a cura di Cottino, Ferri e Cavanna, e del libro autobiografico "Ricerca di una Tecnica" di Antonio Testa, Edizioni L'Artistica di Savigliano.

L'esposizione sul tema "Il Sacro e il Profano" segue la Mostra Antologica tenuta nella Chiesa di San Domenico ad Alba nel 2007.
A Baldissero d'Alba è aperta nei locali del Comune la Mostra Permanente del pittore (visite su appuntamento: tel. 333-6488130).

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