Rockit Newsletter n.157

Cose da non crederci. Era poco dopo di mezzanotte. Tornavo a casa
coi piedi nel buio. Senza pensieri fissi. Era rumore di tacchi femminili

dietro di me, ma non ho mica la pretesa di essere l'unico sulla strada
delle grandi valli di parole poco chiare e poche offese. Eh no, siamo
in tanti. Ieri ad esempio eravamo in tre.
La ragazza quasi-signora dietro e un uomo di mezza eta' piu' avanti.
Gente tranquilla, niente di pericoloso. Antropici incroci di vite
disinteressate. Perlomeno apparentemente. Perche' non mi aspettavo
di sentirmi dire da quell'uomo: "Ci fumiamo una sigaretta?"
Gli faccio: "Che succede, tutto apposto?" E lui: "si, finche' c'e' il
jazz e' tutto ok".
E una sottospecie di jazz in effetti c'era, cioe' arrivava leggero dal
club
che avevamo alle spalle. Accendiamo la Marlboro Light io e una fatta col

drum lui. E stiamo zitti.
La quasi-donna ci sarebbe passata davanti nel giro di due tiri. Ed era
inevitabile osservarla, con la gonna al ginocchio e un piccolo taglietto

che le presentava prima la coscia destra, poi la sinistra. Poteva
sembrare sexy la scena. Lui pero' era quasi infastidito. Non era sesso
psichedelico,
ma evitare di chiedersi: e' per noi che non abbiamo avuto tempo?
Arrivo' a due metri dall'improvvisato meeting fumaiolo. Faccio un tiro e

guardo altrove. La sento vicina. Mi osserva con gli occhi riservati e
dice
senza-dire "Ciao". Poi alza lo sguardo verso l'uomo. Si scrutano. Fingo
di
niente fino a quando sento lei che gli fa: "Vali zero, ma portami a
casa".
E se ne vanno. E anch'io continuo sulla mia strada. Gente cosi' crede
che rende piu' nobili cadere molte volte. Invece per me cadere e' sempre

meglio di no. Ma come fai a crederci?

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