LE RECENSIONI DI BLOGAL: "LISISTRATA" DELLA COMPAGNIA MAX AUB


Lisistrata  D'Aristofane 

Il fine giustifica i mezzi: questo è il filo conduttore dell'esilarante commedia rappresentata per la prima volta nell'Atene del 411 a.c. durante la guerra del Peloponneso.
Nella lotta tra i sessi, il maschio n'esce con le ossa rotte.
Spinto dal desiderio di potere e ricchezza, l'uomo usa la guerra, fra Atene e Sparta e non fa i conti con l'oste: Lisistrata.
La donna, messa ai margini di qualsiasi condizione, riunisce le donne in una astensione sessuale al fine di ottenere la pace.
La recitazione della protagonista, forte decisa e vigorosa, sostiene il tono della commedia che ha una lingua viva, fantasiosa, e dalla battuta a volte sconcia. 
La regia di Laura Bombonato tratta questi due temi impegnativi (emarginazione femminile e guerra) rendendo i dialoghi d'invettiva mordace sullo sciopero sessuale, un gioco serrato e dinamico di botta e risposta.
Il movimento recitato mette a tappeto il sesso maschile, facendo emergere la rivalsa totale della donna, un estremo molto avanti per l'epoca e attuale per i nostri giorni.
La scelta della scenografia che divide pubblico e attori in settori maschi e settori femmine  simboleggia l'antagonismo sui valori che stanno mettendo in discussione i protagonisti quasi come in una assemblea popolare di una polis greca retta dalle donne.
Da una guerra all'altra. Noi l'abbiamo vista così: come un brusco mutare di toni successivi, come un'incalzare di voci ora drammatiche e parole del parlar comune e d'espressioni del gergo più volgare.
Con questa linea recitativa gli attori interpretano i bruschi salti della commedia risvegliando in noi la coscienza di una situazione ancora esistente.

Inviati speciali A.A. 

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