Con calma.. senza alcuna fretta .. andiamo avanti con il dizionario…
D
da (prep.). da. * Va poi segnalato che il dialetto alessandrino compone con la preposizione "da" tutta una serie di avv. e di prep. (e di loc. idiom.) che abbiamo elencato qui sotto:
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da bërla (loc. idiom.) .per celia.
dabón (avv). sul serio.
dadfóra (avv.). di fuori.
dadlà (avv.). di là . Anche eufem. # éssi pú dadlà che dadsà = essere in pericolo di vita.
dadnän (avv. di luogo). davanti; (di tempo). prima.
dadréra (avv.di luogo). dietro; (di tempo). dopo.
dadrìcc (avv. [ma anche espr, idiom. da dricc > dricc]. molto, in quantità, molto bene.
dadssà (avv.). di qua
dadssùra (avv.). sopra.
dagatgnón (avv.). carponi, gattoni, colle mani a terra.
dallindricc - daulindricc (avv. [ma anche espr, idiom. da u l'indricc > dricc]). per diritto.
damblé (avv.). di primo acchito.
damigiòn-na (s. fem.) - damigiana
dandrénta (avv. [ma anche espr, idiom. da drenta > drenta]). di dentro.
dansètt an quater (espr. idiom.). di quando in quando.
dansüma (avv.) - di sopra
dascundón (avv. [ma anche espr. idiom. da scundón > scundón]). di nascosto.
davsén (avv.). vicino.
dasùtta (avv. [ma anche espr. idiom. da sùtta > sùtta]). di sotto.
daulinvèrss (avv. [ma anche espr, idiom. da u l'invèrss > invèrss]). al rovescio.
dausén - davsén (avv.). vicino.
dabotanblàn (avv. [prob. dall'it. di botto e dal franc. en blanc ]). sconsideratamente.
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dà (s. m.). dado, pezzetto d'osso liscio, di sei facce quadre, in ciascuna delle quali è segnato un certo numero di punti per giocare.
dagnè-danié (v. intr.). gemere, è quel leggero e sottile stillare di un liquido dalle commessure delle doghe della botte e della bigoncia in cui fu versato, che pur dicesi nèzi. Ciò si impedisce facendo rinvenire il recipiente col metterlo prima a gonfiare nell'acqua.
damerén (s. m.). damerino, zerbinotto.
danà (part. pass. usato come agg.). dannato. # travaiè cme 'n danà = lavorare come un dannato, senza risparmiarsi.
darmagi (s. m. ma anche escl. [dal franc. dommage ]). peccato!.
davantén (s.m.) davantino, capo di abbigliamento costituito dalla sola parte anteriore della camicia o camicietta.
dè (v. tr.). dare. Da notarsi i comp. idiom. di questo v. del tipo dè fora = schiudersi (di vegetali), dare in escandescenze (di uomini); dè temp = dar tempo ecc. per i quali rimandiamo alle voci. # dè man au trabúcch = vendere per necessità qualche tratto di campo; dè di mòl = lasciare, troncare un rapporto di amicizia o sentimentale; dè zú = dimagrire(di uomini # iss om u dà zú = quell'uomo dimagrisce); abbassarsi (di fiumi # Tani u dà zú = Tanaro decresce) Dèira dùssa = lusingare, dar buone parole.
debà (s. m. [dal franc. débat]). processo.
decócc (s. m.). decotto.
decótt (agg.). decotto (nel sign. giuridico del termine: fallito).
decrotër (s. m. [dal franc. décrotteur ]). lustrascarpe; chi fa il mestiere di lustrare altrui le scarpe o gli stivali.
degurdì (agg. [dal franc. dègourdi ]). stare accorto, furbo; che non si può facilmente ingannare.
delabrà (ag. [dal franc. délabré ]). rovinato; mal andato.
delicatëssa (s. f.). delicatezza.
demòrdi (v. intr.). demordere, cedere.
déncc (s. m.). dente, osso fisso nelle mascelle, ed in parte circondato dalle gengive, col quale l'animale afferra, o lacera, il cibo. * massllè = dente mascellare, o molare, che trita il cibo a guisa di mola. * Il volgo usa dire avocatt dai déncc longh quello che si fa pagar molto. Parlè fora di déncc =dir le cose spiattellatamente. Ris ch'u dà au déncc = riso non perfettamente cotto. Déncc ligà = denti allegati.
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