Il commento è unanime. Il Manchester City, il capitano della formazione inglese, Vincent Kompany, e lo staff dei citizens che ha lavorato con lui a Bellavita, ovvero Tom Perry, i massaggiatori Mark Sertori e Agostino Alessio e il fisioterapista Sergio Viganò, non hanno dubbi: “Bellavita è la struttura ideale per perfezionare il recupero di un giocatore dopo un infortunio, prima del rientro in campo. Qui c'è tutto quello che serve: una palestra molto attrezzata, la piscina, la zona relax per il defaticamento dopo la fisioterapia e gli allenamenti ed uno staff molto cordiale”.
Del resto, a confermare queste parole sono i fatti, visto che lo scorso anno da Bellavita sono passati, prima del rientro in campo, Roque Santa Cruz e Micah Richards oltre allo stesso Vincent Kompany. Per il capitano del Manchester, quindi, quello a Spinetta Marengo è stato un ritorno, che commenta così: “Mi ha fatto piacere che questo sia stato il posto scelto per qualche giorno di recupero post infortunio: è una struttura all'avanguardia, perfetta per il lavoro che dobbiamo fare noi e anche il personale è molto cordiale. Stavolta ho trovato anche la novità del Queenax e mi è piacuto molto. Vorrei tornare qui per qualche giorno di vacanza”.
Molto contenti del lavoro svolto anche Sergio Viganò, Agostino Alessio, Mark Sertori e Tom Perry, lo staff del Manchester, composto da uomini di fiducia di Mancini che insieme a lui hanno lavorato anche prima dell'avventura inglese e che hanno affiancato Vincent Kompany in questi giorni di lavoro a Bellavita: “Se dall'estero veniamo qui vuol dire che questa struttura è davvero all'avanguardia. Il Manchester la ritiene ideale proprio perchè completa: fitness, piscina, area relax, hotel e ristorante, in questo comprensorio c'è tutto. Inoltre si può contare sulla dovuta riservatezza e sulla necessaria privacy”. Sergio Viganò, alessandrino, aggiunge:“Da alessandrino non posso che essere orgoglioso di avere proprio nella mia città una struttura del genere" e anticipa: "Per il futuro stiamo valutando la possibilità di portare qui altri calciatori, anche italiani".