LA BOTTEGA DEL CAFFE' - 23 Marzo - TEATRO SOCIALE DI VALENZA - Recensione


Uno scenario tradizionale, dettato da Goldoni stesso, e, al contempo, atemporale e collocabile ovunque, fa da sfondo ad una vicenda che assume carattere di universalità nella sua rappresentazione di vizi e difetti dell’uomo. Tra la bottega del caffè, quella del barbiere e il ridotto, dalle facciate in tinta scialba e dalle insegne scolorite, una piazzetta veneziana dove tutto accade e tutto viene riferito in forma distorta dalla calunnia, che trova nel personaggio centrale e catalizzante di Don Marzio un antieroe privo di scrupolo e di vergogna.
La vicenda è nota e ruota su un polo positivo, il caffettiere Ridolfo, uomo avveduto, generoso e nobile d’animo, e uno negativo, il citato don Marzio, delatore, calunniatore gratuito e tanto immorale da non percepire la gravità della sua condotta. Nelle loro mani la sorte di una varia umanità, nella quale si ritrovano personaggi archetipici come il giovane sventato che, preda del gioco e dei vizi, trascura la moglie devota o il finto conte strafottente, che corteggia una ballerina e viene ritrovato e ricondotto sulla retta via dalla coniuge in veste di pellegrina. Tutto ciò che sembra ragionevole e semplice trova contrasto nelle voci di popolo create e fomentate dal protagonista negativo, sino a raggiungere una trama di complicazioni che solo l’abnegazione e il buon senso dell’onesto Ridolfo potrà sciogliere. La vicenda è senza tempo e il merito di questa messa in scena sta nello svincolare la storia da una contestualizzazione troppo rigida. Gli abiti non riflettono alcuna moda, paiono appartenere ad un passato e ad un contesto di paese, così lo scenario potrebbe essere dovunque e sempre. Ottima la recitazione della Compagnia Gank che rivisita in forma viva un classico già tante volte visto e lo rende attuale e vicino. Il monito ad essere “prudenti , cauti ed onorati” , che conclude la commedia, non pare provenire da un altro secolo, ma si respira e si comprende qui ed ora grazie ad una regia e ad un’interpretazione di qualità. Teatro colmo e visibile apprezzamento di pubblico.
Nicoletta

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