Sporchi, cattivi, maleducati, ragazzi dotati di scarso senso civico e disadattati; i media e i sociologi che puntualmente si scomodano per interpretare questo fenomeno trovano costantemente nuovi aggettivi lusinghieri per descrivere i writers. Al writer non importa ottenere l'apprezzamento della gente per quello che fa ma ricercare sempre uno stimolo per continuare ad evolversi nella direzione più personale possibile. Il writing italiano non è uno scimmiottare una cultura estera, ma una realtà concreta e tangibile che esiste nel nostro paese dagli anni '80 e che ha portato alla nascita di una varietà di stili vastissima.
Il writing, anche detto (secondo alcuni impropriamente) graffitismo, è una manifestazione sociale, culturale e artistica basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi sul tessuto urbano. Correlata ad essa sono gli atti dello scrivere il proprio nome d'arte (tag) diffondendolo come fosse un logo.
Yomo, tag del giovane casalesea Nicola Albertin, appassionato writer e fotografo, espone fino al 5 luglio alcune sue creazioni al circolo arci Pantagruel di via lanza 28 a Casale M.to(al).
Yomo è anche redattore della rivista d'arte [+]magazine, che da spazio a graffiti, grafica, fotografia