Ieri, tardo pomeriggio, un grande uomo se n'è andato: ROUL MOLINARI. Non ci
sono parole per quantificare, descrivere, circoscrivere il grande vuoto che
lascia in tutti noi che lo abbiamo conosciuto e apprezzato. Uomo d'altri
tempi per stile, educazione, eleganza. Uomo proiettato al futuro per le
idee, i progetti, la creatività, la capacità di progettare e costruire con
tanta di quella lucidità che gli permetteva di vedere cose dove tutti gli
altri non vedevano nulla. Ha lavorato per le Langhe amandole profondamente e
creando grandi occasioni di comunicazione. Ha lavorato anche per il
Monferrato, seppur non sempre capito. E' stato giornalista sanguigno e
passionale, vivendo in diretta e con pieno coinvolgimento l'epopea
dell'esplosione delle televisioni private. Di lui ci rimane l'immagine
dell'ottimismo e della passione per quello che rimarrà il suo ultimo
progetto: "Quel che passa il Convento", che ha personalmente presentato in
giugno a Oropa ed in luglio a Crea, ma non potendo, già per ragioni di
salute, partecipare alla presentazione di Moncucco Torinese in Novembre. In
luglio progettammo assieme un evento da tenersi in novembre. In settembre mi
disse "dobbiamo rinviare la data perchè devo tornare in ospedale, ma non
credo per molto". Poi, nelle settimane successive, ogni volta in cui ci
sentivamo ci congedavamo rinnovando la volontà di continuare quel progetto
che lo entusiasmava. Ieri, tardo pomeriggio, un grande uomo se n'è andato,
che tante cose aveva ancora voglia di fare.
Ugo Bertana