XVII EDIZIONE DI TEATRO E COLLINE
Il festival Teatro e Colline di Calamandrana si fa portavoce di un teatro che di fronte ai territori della comunicazione appiattiti su schermi virtuali e telematici ribadisce il suo esserci come condizione per l'incontro autentico di presenze. Gli spazi del parco del castello medievale ed i cortili del borgo sono l'occasione per creare relazioni uniche e dunque irripetibili tra gli spettatori e gli spettacoli. Il festival intende ritornare sulla via che lo ha condotto ad essere una delle realtà più coerenti del panorama italiano: le proposte tutte all'insegna della qualità coniugano ricerca per un teatro che, al di fuori di etichette, sia intelligente e innovativo, e rispetto per il territorio. Anche quest'anno il festival si articola in una settimana intensa di spettacoli e di musica con il consueto ritmo di uno spettacolo in prima serata, un altro spettacolo teatrale a seguire ed un intrattenimento musicale nello spazio dedicato all'incontro, allo scambio di impressioni ed alle "chiacchiere", perché pensiamo che il teatro sia da vedere ma che sia altrettanto importante "parlarne", l'emozione di una immagine, di una situazione spettacolare raggiunge il suo vero scopo quando è amplificata ed allargata dalla voglia di capire, di interpretare. Riscoprire il piacere di assistere ad uno spettacolo, valorizzare il patrimonio del territorio, apprezzare un bicchiere di vino e la gastronomia locale, fare una passeggiata sulle colline, sono tutte cose a cui siamo fieri di invitarvi.
[ndALE: riporto il testo integrale perché mi sembra un peccato tagliarlo, per valorizzare la bella iniziativa - diamo spazio al teatro!]
24 Luglio
Popeye Srl
Nel mare aperto c'è una piccola nave. Il suo equipaggio è ridotto a tre uomini che viaggiano da tanto tempo. Uno é grande, grosso, peloso e scorbutico e fa i lavori più faticosi. Un altro è piccolo e nervoso, muscoloso e irascibile. Fuma sempre una pipa e governa la nave di
cui è capitano. Il terzo è vestito da donna, sebbene non lo sia. E' alto, magrissimo e con la voce squillante. POPEYE s.r.l. è il nome della nave e nessuno sa cosa trasporta veramente. Neanche il suo equipaggio, formato da questi
strani personaggi che, per gioco, si chiamano fra loro Olivia, Bruto e Braccio di Ferro. Dai vincitori del Premio Scenario 2005, un visionario e al tempo realistico viaggio nel mondo dei marinai in cui le vicende raccontate vere e romanzate sono mescolate ai fatti di cronaca della realtà jonica e rivissute attraverso le "maschere".
Luogo: Parco del Castello
La nuvola bianca
Eternit. Amianto. Nomi che evocano un recente passato di lavoro e di dramma civile. Che costringono a guardare al presente con occhi consapevoli che quel passato incombe intorno a noi. Nelle case e nelle strade. Sui luoghi di lavoro. Nell'aria che respiriamo. Ovunque. E invisibile. Il lavoro teatrale nasce dall'incontro con i responsabili della Camera del Lavoro di Casale Monferrato e con l'Amministrazione Comunale di Cavagnolo, sede in passato della SACA, ditta produttrice di amianto. Le parole dei testimoni, parole di lavoratrici e di lavoratori. Parole di medici, giudici e avvocati. Parole di semplici persone che hanno visto le nuvole bianche di polvere dell'amianto. Quattro attori chiamano le voci di chi oggi non c'è più. Un percorso nella memoria di un'epidemia sociale, che si è consumata in casa nostra, che continua a consumarsi nel mondo.
Luogo: Cortile
25 Luglio
Racconti di Giugno
La curiosità per gli altri. Il senso nascosto delle relazioni. Il filo rosso degli invaghimenti negli spettacoli. La coscienza di una bellezza senza confini nelle storie. L'ardore non solo etico nelle scene della vita e nelle scene del teatro. Il lato dei desideri non espressi ma mostrati. L'estasi delle cose che ti perdono e che gli altri non ti perdonano. Le coincidenze (tante) di giugno, il mese in cui sono nato. Quel qualcosa di se stessi mai detto forse perché mai chiesto.
Luogo: Cortile
Vola, colomba!
L'Italia alle soglie del boom economico. L'Italia della 500, della Olivetti, del Carosello e di Lascia o Raddoppia, di Nilla Pizzi e Domenico Modugno. L'Italia divisa in due: Peppone o Don Camillo, la Lollo o la Loren, la Vespa o la Lambretta, Bartali o Coppi. L'Italia che cambia, tentata dalla modernità, ma non ancora del tutto separata dalle nostalgie della vita tradizionale. E' il 1958, anno che segna l'inizio del "miracolo economico". Il record di crescita nella produzione nazionale. Muore Papa Pio XII, il Partito Comunista tiene, Fanfani guida il nuovo governo, la legge Merlin abolisce le case chiuse, viene inaugurato il primo tratto dell'autostrada del Sole. La televisione nei bar. Cinque personaggi intrecciano le loro vite e vorrebbero prendere il volo insieme all'Italia uscita dal dopoguerra.
Luogo: Parco del Castello
26 Luglio
Mammaliturchi
Chi sono questi "strani-eroi" dal passo lento e paziente in cammino sul ciglio delle nostre strade? Al lavoro nei nostri campi? Che storie hanno e come raccontarle? Mammaliturchi nasce da queste domande, prova a togliere il velo d'indifferenza sul lavoro immigrato. Da dove vengono non è un mistero. Ma chi sono, come si chiamano? Nessuno ti racconterà mai una storia se tu non gliene racconti una in cambio. Ci vuole tempo. Non basta il tempo di un semaforo. Ci vuole il tempo lungo della memoria, di un paio di scarpe consumate, di una canzone a 45 giri, del vestito buono, di una giornata al sole, di dodici Peroni. Il tempo di Beppe, di Mario, di Giulio, di Anna. Un tempo lento nei campi di angurie e pomodori. Solo così, un po' alla volta, le storie possono arrivare.
Luogo: Parco del Castello
Finale di partita
Uno degli spettacoli rivelazione della scorsa stagione, una partita a scacchi tra attori-giocatori che muovono le pedine e pedine-personaggi che muovono una delle storie più significative ed enigmatiche della drammaturgia del Novecento. Una sinfonia di mosse e contromosse, botte e risposte, pause, riflessioni, sospiri, rinunce. Hamm pedina ferma e cieca, Clov pedina che si affanna per la scacchiera senza potersi mai sedere, anche lui sulla strada della cecità e dell'immobilità e nel tentativo di prendere la strada verso l'uscita. Nagg e Nell pedine fuori gioco, pedine a metà rinchiuse in bidoni. L'affinità tra il contenuto del testo e il gioco degli scacchi è stata manifestata dallo stesso Beckett e il finale di partita è la terza e ultima parte dell'incontro nel gioco degli scacchi.
Luogo: Cortile
27 Luglio
Tre pezzi facili
In Fewer emergencies (Meno emergenze) tre personaggi raccontano con acida ironia come le cose, nel mondo, stiano migliorando. Advice to Iraqi women (Consigli alle donne irachene) offre suggerimenti per la sicurezza dei bambini come lo farebbe un professionista alle mamme viziate di un paese dell'occidente. La casa è una potenziale zona di guerra per i bambini: gli angoli dei tavoli, le stoviglie, le scale, il cassetto dei medicinali. Face to the wall (Faccia al muro) racconta di una sparatoria in una scuola elementare: tre persone discutono del fatto come fosse già avvenuto, poi si appassionano al punto che sembrano loro stessi i protagonisti della strage che sta avvenendo proprio ora.
Dai testi di Martin Crimp, il declino morale della società, dialoghi sospesi e una lucida, esilarante e grottesca distanza dagli accadimenti.
Luogo: Cortile
Senza Polvere e Senza Peso
La poesia vuole essere detta, vuole respiro saliva, corpo e voce. Vuole uscire dalla polvere della pagina scritta, dalla letterarietà, dalla camera chiusa del pensiero, sbavarsi in una bocca che porta bene impressa la terra in cui è nata, il pane che ha mangiato, il vino che ha bevuto. La poesia vuole diventare musica. E culto festivo: se si è in tanti ad ascoltarla allora diventa la festa di tanti, una festa del dire e dell'udire.
Luogo: Chiesetta
Tete de Bois
Têtes de Bois è una band molto speciale. Una storia fatta di amici e compagni di viaggio, di strade e svincoli, di luoghi impropri, di Berlino e di Parigi, di periferie, di concerti sulle scale mobili nei sotterranei dei metrò, di un camioncino Fiat 615 NI del 1956, di fabbriche abbandonate, di interventi estemporanei sui tram, nelle stazioni ferroviarie, ma anche di club, centri sociali, teatri e festival prestigiosi. Per Têtes de Bois l'evoluzione della propria musica passa attraverso la ricerca di un'altra formula, fatta di parole e suoni catturati nei luoghi della quotidianità‚ di transito, assorbendo segnali, aprendosi alle sollecitazioni e alle inquietudini, mettendosi in gioco senza reti.
Con il cd Ferré, l'amore e la rivolta hanno vinto il Premio Tenco 2002 come migliori interpreti, Pace e Male è stato giudicato il miglior album del 2004 dalla rivista "L'isola che non c'era". Avanti Pop è il loro quinto disco.
Luogo: Parco del Castello
28 Luglio
Senza Polvere e Senza Peso
La poesia vuole essere detta, vuole respiro, saliva, corpo e voce. Vuole uscire dalla polvere della pagina scritta, dalla letterarietà, dalla camera chiusa del pensiero, sbavarsi in una bocca che porta bene impressa la terra in cui è nata, il pane che ha mangiato, il vino che ha bevuto. La poesia vuole diventare musica. E' culto festivo: se si è in tanti ad ascoltarla allora diventa la festa di tanti, una festa del dire e dell'udire.
Luogo:Chiesetta
Nnord
Essere a Nord. Profondamente. Essere il Nord.
Come condizione mentale, culturale, sociale, politica, economica, quasi antropologica.
Costruito in quadri indipendenti, in scene numerate come dentro a una sequenza, una serialità, lo spettacolo è la reiterazione di uno stato, di un concetto, dentro il significato di "normale". Senza pretesa alcuna di essere esaustivo nel suo proporsi, senza capacità, senza mediazioni. Nessun testo di partenza, appartenenza o guida. Con una scrittura scenica diretta, che non risulti essere l'esito di un adattamento o di una riscrittura. Oggettivo e personale quanto la percezione. Come se gli appuntamenti che chiamiamo teatro fossero le pagine di un diario collettivo.
Luogo:Parco del Castello
Un cappello Borsalino
Una fotografia (operai davanti alla fabbrica), un manifesto (in mezzo al mare che a Buenos Aires ricorda l'Italia), un oggetto (il cappello), un articolo di giornale, un libro che nasce (in quel periodo), un certificato (di nascita e di morte), un grafico (delle vendite), un operaio (che ha lavorato lì), la famiglia (che ne tramanda il ricordo), lo studioso (che analizza i fenomeni). La puntuale ricostruzione storica della nascita e dell'evoluzione della Borsalino, a partire dalla vicenda umana e dalla passione del suo fondatore, Giuseppe Borsalino (1834-1900). Il mondo dei cappellai francesi e quello degli emigranti nelle Americhe, gli indios e i gangster, fino alla vita quotidiana degli operai e delle operaie della fabbrica e al loro rapporto con i proprietari. Narrazione in ambiente multimediale
Luogo: Cortile
29 Luglio
Farsa
Di notte, per sei notti, due assassini preparano un agguato per uccidere la loro vittima. Ma ogni volta l'assassinio non si compie, il delitto non viene consumato, la vittima riesce a scampare. Di giorno, per sei giorni, la vita sotto il sole di creature ultime, disperate: tombaroli, prostitute, pensionate libidinose… La comicità dei falliti, il fallimento di ogni possibile comicità. Nessuna provocazione, ma qualcosa di sgradevole che esiste là dove tenerezza e fastidio si prendono per mano. Uno spettacolo comico, non catalogabile, da un regista rigoroso del teatro di ricerca, un eclettico attore toscano, protagonista anche al cinema, e un cantautore livornese anarchico, già Premio Piero Ciampi.
Luogo: Cortile
La terra della mia anima
Lo spettacolo, tratto dal romanzo omonimo di Massimo Carlotto, racconta la vita di un contrabbandiere. Frontiera di terra e di mare attraversata in mille modi avventurosi. Il racconto è in prima persona e le memorie personali restituiscono anche una parte della storia d'Italia dal '45 ai giorni nostri. Non solamente malavitosa ma anche politica, sociale e culturale. Il contrabbandiere è Beniamino Rossini, apparso nei 5 romanzi della serie dell'Alligatore di Carlotto e che ora si trasforma da personaggio di carta in personaggio vero ed esistente. Una vita straordinaria, un uomo fuori dal comune, estraneo agli stereotipi del fuorilegge che, alla fine della "carriera" e della vita, riflette sul passato e sul presente, tira le somme di un'esistenza di "frontiera". Il cuore della vicenda è l'incontro tra Rossini e Ricky Gianco.
Luogo: Parco del Castello
:::::::::::::::::::::::::::::::::::::::