(ndALE: pubblico perché mi sembra di interesse)
Alessandria, 29 aprile 2008
COMUNICATO STAMPA – COMUNE AL.
"Una vergogna, un vulnus fortissimo per la città di Alessandria, contrabbandato per rappresentanza democratica". Con queste parole il Sindaco Piercarlo Fabbio commenta l'assemblea dei sindaci Asl, tenutasi ieri, 28 aprile, in cui si è stabilito il principio di "pesare" i componenti in base al numero dei consiglieri comunali e non dei cittadini.
"In questo modo – continua Fabbio – , 176 comuni che, insieme contano 151.000 abitanti, pesano per l'85,6% all'interno dell'assemblea. Alessandria, con i suoi 92.000 abitanti vale l'1,61 per cento. Se non è scandaloso questo…
Non si è fatto uno sgarbo al sindaco di Alessandria ma ai 92.000 abitanti di Alessandria; il centro-sinistra è riuscito a stravolgere le regole, ottenendo un sistema elettorale che consentisse di assegnare matematicamente la sede dell'ASL a Casale. E se questo significa prendere a pesci in faccia gli alessandrini, pazienza".
"Non voglio dire che i cittadini di un paese valgono meno di altri – prosegue il Sindaco di Alessandria - , solo che se devo rappresentare 92.000 cittadini dovrò avere un peso rapportato a questo numero. Non si è scelta una rappresentanza demografica, ma la rappresentanza della rappresentanza. Bisognava togliere al sindaco di Alessandria la possibilità di essere determinante per la votazione sulla sede legale a Casale; peccato che adesso si è arrivati a una soluzione per la quale è bastato che alcuni abbandonassero l'assemblea per non riuscire a tenere il numero legale. Si è dimostrato che essere maggioritari non basta, bisogna essere maggioritari sì, ma anche sufficienti per prendere una decisione".
"Questo atteggiamento, questo tentativo di marginalizzare Alessandria – conclude Fabbio – fa il paio con quello dell'assessore regionale alla Sanità, Eleonora Artesio, che non è venuta a firmare il protocollo d'intesa per il nuovo ospedale, il 26 marzo scorso, spostando la firma a data da destinarsi, e, nonostante tutti i miei solleciti, la nuova data non è ancora stata trovata. Insomma la sede dell'ASL, si dice, è solo una targhetta, ma del nuovo ospedale che si dice? Certo non è fra le priorità dell'assessore Artesio. Anche in questo caso il problema sta altrove; il fatto è che il documento presentato dal direttore generale dell'ASO, dottoressa Flecchia, non fa altro che riprodurre l'odierno ospedale su un'altra area. Ma non è quello che vogliamo noi: noi vogliamo un ospedale che si leghi alla ricerca, alla tecnologia, alla formazione e che riesca ad aumentare il suo bacino di utenza. Per questo ci siamo messi a lavorare su un documento che vada ad integrare quello della dottoressa Flecchia.
Io sono disposto a parlare ogni giorno, ogni momento e ogni secondo della salute dei miei concittadini. Aspetto tutti gli altri, possibilmente con uguale senso di responsabilità".